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Da Trento a Bologna, i ''no-vax'' pronti a bloccare le Stazioni contro l'obbligo di green pass e si alza il livello di scontro tra svastiche e minacce
Il linguaggio nelle chat ''no-pass'' su Telegram è sempre più violento. Sono apparsi i numeri e gli indirizzi di casa di virologi come Bassetti e Pregliasco con l'invito a insultarli e minacciarli apertamente. E anche a Trento arriva l'appello per accogliere Mattarella, il 5 settembre, a Pavia con una protesta contro l'obbligo di certificato per frequentare le lezioni in presenza

TRENTO. Trento, Roma, Milano, Bologna sono solo alcune delle 54 le stazioni d'Italia che domani potrebbero essere bloccate dal mondo dei ''no-vax'', ''no-pass'', ''no-mask''. Sui gruppi Telegram corre la protesta al solito grido ''contro la dittatura sanitaria'' e visto che il primo settembre coincide con l'entrata in vigore dell'obbligo di green-pass a bordo dei mezzi pubblici a lunga percorrenza come Intercity, Intercity notte e Alta velocità. L'appello è quello di presentarsi alle 14.30 fuori dalle stazioni e di occuparle a partire dalle 15 perché ''non ci fanno partire con il treno senza il passaporto schiavitù? Allora non partirà nessuno".

Il popolo ''no-vax'' sta sempre più alzando il tiro della protesta dimostrando che la presunta ''libertà'' che si fregiano di voler difendere, in realtà è semplicemente la ''loro libertà'' a discapito di quella di tutti gli altri. O si fa come vogliono loro o nessuno prenderà il treno, i bus a lunga percorrenza e altro. Il livello di tensione si sta alzando sempre di più anche perché tra questi gruppi è chiaro che si stanno infiltrando movimenti reazionari ed eversivi che hanno gioco facile nel plagiare e portare all'esasperazione certi soggetti e così da qualche l'appello è quello di attaccare e minacciare i virologi più conosciuti: circolano in queste chat, infatti, che hanno come loghi delle svastiche barrate e paragonano il sistema attuale a quello nazista, i numeri di telefono e gli indirizzi dei vari Bassetti, Pregliasco etc che infatti denunciano attacchi sempre più mirati e preoccupanti alle loro persone e alle loro famiglie.
La cultura e la conoscenza, d'altronde, sono il primo nemico di questo mondo che si aggrappa a pregiudizi e a soluzioni facilone e preferisce fidarsi delle proprie sensazioni che di ''complicate'' analisi, di studi internazionali e analisi che richiedono tempo e capacità di studio per poter essere capite. E se da un lato c'è l'attacco a chi conosce e fa, dall'altro c'è l'attacco alle istituzioni. Mario Draghi viene raffigurato con i baffetti di Adolf Hitler e i paragoni con la dittatura nazista si sprecano, anche in questo caso qualificando questo movimento per quello che è. Domenica 5 settembre il presidente della Repubblica sarà a Pavia per inaugurare l'anno accademico e già si stanno organizzando gli studenti no-green pass per protestare e manifestare contro l'obbligo di certificato per seguire le lezioni in presenza.
L'appello partito da Pavia è quello di far convergere studenti di altri Atenei al via dell'anno accademico per fare massa critica e manifestare davanti a Mattarella. Probabilmente avranno il problema di raggiungere la cittadina lombarda, però, senza il greenpass e dovranno affidarsi a mezzi regionali per spostarsi. Ma cosa accadrà nelle stazioni a partire da domani? Le linee guida del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili prevedono che chi non ha il greenpass verrà invitato a scendere alla prima stazione utile e, nel frattempo, il passeggero dovrà spostarsi in uno spazio isolato, appositamente adibito sul treno. Ferrovie dello Stato spiega che il greenpass verrà chiesto già in fase di prenotazione del biglietto e del posto. Chi ha già acquistato un biglietto nei giorni precedenti all'entrata in vigore delle nuove regole e non intenda più viaggiare perché sprovvisto di Certificazione verde può richiedere il rimborso del biglietto entro il 30 settembre.