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Dal trolley pieno di provette di sangue ai bambini "dimenticati" sul treno, il 2020 è stato un anno impegnativo per la polizia ferroviaria
Non solo controlli per garantire distanziamento sociale e obbligatorietà della mascherina da parte degli agenti attivi sulla rete del Trentino Alto-Adige e del Veneto Occidentale. Tra gli interventi si segnalano anche 26 arresti e il rintracciamento di 25 minori scomparsi

TRENTO. Anche per la polizia ferroviaria il 2020 è stato un anno impegnativo. Le forze dell'ordine, infatti, sono state impegnate in prima linea per far rispettare, anche in ambito ferroviario, gli obblighi ed i divieti imposti dalla legislazione di emergenza per far fronte al contenimento della diffusione della pandemia.
Scopo principale dei controlli è stato quello di evitare assembramenti nel rispetto delle normative sul distanziamento sociale, facendo osservare l’obbligatorietà dell’utilizzo delle mascherine nelle stazioni e a bordo dei convogli.
Nello stesso tempo, però, sono proseguite le normali attività di controllo di polizia. Sono state più di 87.000 le persone controllate dalla polizia ferroviaria attiva sulla rete del Trentino Alto Adige e del Veneto occidentale con le province di Verona e Vicenza.
All’attività di prevenzione si è aggiunta quella di contrasto ai reati con 26 arresti, oltre alla denuncia di 469 persone, il sequestro di oltre 2,5 chili di sostanza stupefacente. Nel corso dell’anno sono stati 25 i minori scomparsi rintracciati. Nello stesso periodo è stata attenta l’opera di prevenzione e repressione volta a contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Complessivamente sono stati 108 i cittadini stranieri irregolari condotti nelle questure competenti.
Tra le operazioni più rilevanti si ricorderà quella dello scorso dicembre quando a Bolzano due minori, rimasti accidentalmente a bordo mentre i genitori erano occupati a scaricare i bagagli dal treno in stazione a Trento, vennero rintracciati e riconsegnati ai genitori grazie al tempestivo intervento della polizia ferroviaria (QUI ARTICOLO). La polizia ferroviaria si era resa protagonista anche in un'altra occasione molto particolare: gli agenti, infatti, lo scorso gennaio avevano recuperato un trolley abbandonato a bordo treno, poi risultato sottratto a Bologna. Il bagaglio in questione conteneva provette di sangue da laboratorio. Adeguatamente conservato dagli agenti, venne poi riconsegnato (QUI ARTICOLO).
A settembre, infine, una lunga e articolata indagine, diretta dalla procura dei minori e condotta dalla sezione di polizia ferroviaria, in collaborazione con la polizia postale, ha permesso di identificare e denunciare alcuni ragazzi che a gennaio si erano aggrappati pericolosamente ad un treno in movimento per fare train surfing, filmandosi e postando il video su Instagram.