Escursioni in solitaria in montagna? Ecco i consigli del Soccorso alpino: “Comunicare sempre itinerario ed eventuali variazioni”
Dopo i recenti casi di cronaca, che hanno acceso un ampio dibattito sull'opportunità o meno di intraprendere percorsi solitari in media e alta montagna, il Soccorso alpino è intervenuto pubblicando sulla sua pagina Facebook una serie di consigli da seguire
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TRENTO. Escursioni in solitaria in montagna: sì o no? Dopo i recenti casi di cronaca (l'ultimo quello dell'escursionista mestrino Federico Lugato, il cui corpo è stato ritrovato in Val di Zoldo dopo lunghi giorni di ricerche Qui Articolo) ed il dibattito che ne è nato, il Soccorso alpino e speleologico è intervenuto fornendo una serie di consigli: “Come sempre in questi casi non esiste una risposta corretta e una sbagliata, è però opportuno seguire delle regole che riducono i rischi per chi svolge attività all'aperto in solitaria”.
Il primo punto sottolineato dal Cnsas è di “comunicare sempre l'itinerario previsto (anche gli eventuali itinerari secondari) ad almeno un parente o un amico fidato, comunicando anche dove si parcheggerà la macchina”. Per chi prevede poi, al termine della giornata, di arrivare in rifugio e pernottare è fondamentale comunicare anche ai gestori della struttura “da dove si proviene e l'orario di massima di arrivo”. Va da sé che, per tutti, è importante “seguire sempre l'itinerario (o gli itinerari secondari) che sono stati previsti e comunicati”.
Se poi, all'ultimo minuto, si decidesse di cambiare percorso e la connessione telefonica fosse assente, il Soccorso alpino raccomanda di “lasciare un foglio sul cruscotto della macchina, comunicando il cambio di programma”. Per nessun motivo inoltre un escursionista dovrebbe avventurarsi da solo fuori dal sentiero segnato. Se possibile, dice il Cnas, è importante utilizzare le app di tracciamento (ad esempio GeoResQ) che, anche in assenza di segnale, riducono comunque il raggio d'azione per eventuali ricerche dei soccorritori. Infine, uscendo in solitaria per un'escursione, bisognerebbe indossare vestiti colorati, evitando colori mimetici, e munirsi (oltre che della normale attrezzatura) anche di una torcia con batterie di ricambio, un telo termico d'emergenza e un fischietto.
“A questi consigli bisogna aggiungere imprescindibilmente – conclude il Soccorso alpino – un'ottima dose di buon senso e la consapevolezza che la vera abilità in ambiente impervio è capire quando è il momento di saper rinunciare”.