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Il Ghiacciaio dell'Adamello sta scomparendo, la drammatica immagine che mostra gli effetti climatici
L'Adamello fotografato dal Corno di Cavento dal capitano degli Alpini Fabrizio Battanta nel 1917 e da Matteo Motter nel 2017. La Sat: "A volte crediamo che non ci siano numeri in grado di spiegare cosa sta succedendo a questi giganti bianchi"

TRENTO. Basta la foto, non servirebbero nemmeno tante altre parole per spiegare come i cambiamenti climatici hanno travolto la nostra montagna. L'immagine è quella pubblicata sulla pagina Facebook della Sat Carè Alto dove si vede l'Adamello fotografato dal Corno di Cavento dal capitano degli Alpini Fabrizio Battanta nel 1917 e da Matteo Motter nel 2017. Un enorme cambiamento in soli 100 anni.
Un'immagine ricondivisa poi dalla Commissione Glaciologa della Sat che sta tenendo alta l'attenzione sulla situazione dei ghiacciai trentini e non solo. “La nostra attività sui ghiacciai – spiega con una nota che accompagna il video realizzato sul ghiacciaio Mandrone - richiede l'osservazione e la misura di questi importanti ecosistemi. A volte crediamo che non ci siano numeri in grado di spiegare cosa sta succedendo a questi giganti bianchi. Osservandoli negli anni vediamo sempre più acqua scendere a valle, ne sentiamo il rumore, non la vediamo smettere nemmeno quando è sera; la superficie del ghiacciaio diventa sempre più morbida, più grigia, cattura il calore del sole, delle rocce e rilascia acqua. Se guardiamo un fiume in questi giorni, proviamo a guardare in alto e a pensare cosa succede lassù”.
A lanciare l'allarme sulla situazione del ghiacciaio dell'Adamello nei giorni scorsi era stata anche Legambiente a margine della prima tappa della Carovana dei ghiacciai di Legambiente. Ogni anno sull’Adamello, il ghiacciaio più esteso d’Italia, spariscono 14 milioni di metri cubi di acqua pari a 5600 piscine olimpioniche. La sua estensione areale infatti si sta riducendo progressivamente, passando dai circa 19 chilometri quadrati del 1957 ai circa 17.7 del 2015. Seppure lo spessore del ghiacciaio sia notevole (sono stati misurati 270 metri a Pian della Neve nel 2016), negli ultimi anni si sta registrando anche una progressiva riduzione pari a 10-12 metri dal 2016 ad oggi.
Si registra anche un marcato ritiro della sua fronte di oltre 2000 m negli ultimi 160 anni tanto da poter parlare, dati del Comitato Glaciologico (CGI) alla mano, di un progressivo ritiro, interrotto da blande pulsazioni positive, l’ultima durante i primi anni del 1980. Durante la Piccola Età Glaciale ( terminata a metà del 1800), il Massiccio dell’Adamello insieme al Presanella ha ospitato oltre 100 corpi glaciali. Da allora, i ghiacciai presenti sul Massiccio hanno perso oltre il 50% della superficie totale (dati Carlo Baroni, Responsabile Alpi Centrali CGI).