Johnson & Johnson, prosegue lo stop all'utilizzo del vaccino in Europa, l'azienda: ''Sicurezza e benessere delle persone nostra priorità''
Dopo i sei casi di trombosi celebrale rilevati (con un solo decesso) su oltre 7 milioni di dosi inoculate e lo stop negli Usa, l'Ema prolunga il blocco anche in Europa in attesa di decisioni

TRENTO. Janssen (Johnson&Johnson) resta fermo in tutta Europa. Lo ha deciso direttamente l'azienda che ha sospeso il vaccino anche in Europa dopo che due giorni fa era stato bloccato dall'agenzia del farmaco e dai Centri per i controlli delle malattie degli Usa.
Di fatto tutti si prendono del tempo: negli Stati Uniti si è deciso ieri sera di rinviare il pronunciamento aggiornandosi nell'arco di una settimana ma anche l'Ema ha deciso di spostare alla settimana del 20 aprile la valutazione dei dati. Come noto la somministrazione del vaccino Johnson&Johnson è stata bloccata negli Usa dopo la scoperta di 6 casi di trombosi su quasi 7 milioni di persone che avevano già ricevuto il siero e un decesso.
Numeri, quindi, che dovrebbero rassicurare invece che preoccupare ma gli approfondimenti e le analisi sono d'obbligo in questi casi e la scienza è fatta di stop, di studio e di rilancio. Tutti e sei i casi di trombosi cerebrale hanno riguardato donne di età compresa tra i 18 e i 48 anni e sono insorti tra i 6 e i 13 giorni dalla somministrazione.
''La sicurezza e benessere delle persone che utilizzano i nostri prodotti è la nostra massima priorità, e supportiamo fermamente il riconoscimento dei segnali e sintomi di questo evento estremamente raro per assicurare una diagnosi corretta, un trattamento appropriato e una rapida segnalazione da parte degli operatori sanitari. Continuiamo a credere nel profilo beneficio-rischio positivo del nostro vaccino". Queste le parole di Paul Stoffels, Vice Presidente del Comitato Esecutivo di Johnson & Johnson che ha completato: "Riconosciamo la valutazione del Comitato Consultivo e continueremo a collaborare con le autorità sanitarie tra cui Cdc, Fda, Ema e Oms".