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Montagne innevate e gli ungulati scendono di quota, l'appello ai cittadini: ''Non avvicinatevi, lo stress da paura potrebbe essere mortale per l'animale''
Particolare attenzione deve essere fatta nei luoghi di foraggiamento e per gli scialpinisti che decidono di fare tracciati boschivi. Gli animali sono scesi di quota per riuscire a trovare da mangiare

TRENTO. Nelle ultime settimane, in occasione delle recenti, abbondanti nevicate, la fauna si è trovata in una condizione di maggiore difficoltà. Spinti dalla mancanza di cibo, gli ungulati (cervi, caprioli e camosci) sono scesi di quota e si sono avvicinati ancor più del solito ai centri abitati e alle strade del fondovalle.
Spesso si radunano perché in questo modo, scavare sulle neve assieme, è più facile. Mangiano cortecce, pezzetti di rami secchi, quello che riescono a trovare.
La discesa di quota, però, permette anche a molte persone di vedere con facilità questi animali. Se da un lato può essere bello ammirare un cervo o un capriolo, dall'altro mai come ora "è di fondamentale importanza che i cittadini facciano attenzione e mantengano le distanze da quelle zone dove gli ungulati si radunano" spiega Paolo Scarian appassionato di animali selvatici e di lupi. Parliamo, infatti, di animali già in difficoltà, sottoposti ad un elevato stress fisico. Essere anche spaventati comprometterebbe ulteriormente il loro stato di salute.
Per questo è importante anche rimanere lontani dalle zone di foraggiamento dove sono state predisposte delle mangiatoie. Sono luoghi dove magari non facendosi vedere, gli animali sono comunque presenti ed è bene evitare di andare a disturbarli.
Infine una raccomandazione arriva per chi decide di fare scialpinismo. Con le abbondanti nevicate che si sono viste in questi giorni le opportunità per gli appassionati sono moltissime. Spesso si decide anche di uscire dai tracciati finendo nei boschi. Anche in questo caso il consiglio che arriva dagli esperti è quello di evitare le vie boschive, questo per non andare a spaventare gli ungulati causandone uno stress talmente elevato che può portare, purtroppo, anche alla morte dell'animale.
