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''Cervo ferito rimasto ore ad agonizzare. Cambiare le procedure per l'abbattimento. Queste non sono compatibili con il rispetto del benessere animale''
Il sindaco di Val di Zoldo lancia l'appello dopo l'ennesimo caso: '' In caso di rinvenimento di animali feriti che necessitino abbattimento è necessario attendere l'arrivo delle guardie provinciali e la successiva autorizzazione del veterinario per procedere. Per porre fine alle sofferenze dell'animale bisogna aspettare a volte anche molte ore''

VAL DI ZOLDO. ''Un cervo gravemente ferito è rimasto ore a bordo strada ad agonizzare. Le guardie provinciali sono in numero ridotto e gestiscono un territorio ampio. Serve un intervento di modifica alle procedure che renda possibile l'abbattimento da parte di persone competenti e autorizzate ma che siano in grado di intervenire in tempi ragionevoli. In un paese civile questo deve essere possibile''. A parlare è il sindaco di Val di Zoldo Camillo de Pellegrin che si inserisce così nel dibattito su una fauna selvatica provata soprattutto dalle grandi nevicate delle ultime settimane.
Tanti gli appelli a lasciar stare gli animali anche se apparentemente in difficoltà. Le rigide temperature e la tantissima neve caduta al suolo, infatti li mettono a rischio anche solo per un eccessivo consumo di energia. Diventa, per loro, indispensabile risparmiare l’energia corporea ed evitare inutili sforzi, superflui movimenti e nocivo stress. Per questa ragione due settimane fa il Parco Nazionale dello Stelvio ha lanciato una campagna per portare l'attenzione degli amanti della montagna a quelli che sono i danni recati alla fauna selvatica dalle nostre sciate fuori pista o ciaspolate fuori traccia (QUI ARTICOLO).
E a fine anno il Dolomiti ospitava anche l'opinione di Paolo Scarian, appassionato di animali selvatici ed esperto dei branchi di lupi della Val di Fiemme che spiegava quanto è importante ''che i cittadini facciano attenzione e mantengano le distanze da quelle zone dove gli ungulati si radunano" (QUI ARTICOLO). Il caso riferito dal sindaco di Val di Zoldo è ancora diverso, però. Il primo cittadino lamenta il fatto che per gli animali selvatici che rimangono gravemente feriti per legge bisogna attendere le guardie provinciali lasciandoli soffrire e agonizzare fino al loro arrivo.
''Da tempo ormai si presenta il problema della gestione degli ungulati rinvenuti feriti - spiega il sindaco -. Anche questa mattina (era il 7 gennaio ndr) un cervo gravemente ferito è rimasto ore a bordo strada ad agonizzare. Le guardie provinciali sono in numero ridotto e gestiscono un territorio ampio. In caso di rinvenimento di animali feriti che necessitino abbattimento è necessario attendere l'arrivo delle guardie provinciali e la successiva autorizzazione del veterinario per procedere. Per porre fine alle sofferenze dell'animale bisogna aspettare a volte anche molte ore. Una procedura questa, che pur comprensibile, non è accettabile e non è compatibile con il rispetto del benessere animale. Serve un intervento di modifica alle procedure che renda possibile l'abbattimento da parte di persone competenti e autorizzate ma che siano in grado di intervenire in tempi ragionevoli. In un paese civile questo deve essere possibile''.