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Pro Vita Trentino vuole una legge per bandire "l’ideologia gender" dalle scuole. Arcigay: ''Basta creare spauracchi e accanirsi contro una società più inclusiva''
Pro Vita chiede al presidente del Consiglio provinciale Kaswalder e all’assessore Bisesti l’impegno a promuovere, in seno al Consiglio provinciale "L’approvazione di una legge sulla libertà educativa che bandisca l’ideologia gender dalle scuole”. Shamar Droghetti (Arcigay): " Pro Vita non manca di sbandierare lo spauracchio dell’ideologia gender, ideologia che vale la pena ricordare essere stata creata a tavolino da questi movimenti per bloccare qualsiasi percorso volto a rendere il mondo della scuola un posto più inclusivo"

TRENTO. La scorsa settimana avevano criticato prima un convegno promosso al Muse di Trento e poi una scuola per aver informato i genitori dell'appuntamento (QUI L'ARTICOLO). Ora, Pro Vita Trentino, ha deciso di lanciare una petizione per “chiedere al Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento Walter Kaswalder e all’assessore provinciale all’Istruzione Mirko Bisesti l’impegno a promuovere, in seno al Consiglio provinciale, l’approvazione di una legge sulla libertà educativa che bandisca l’ideologia gender dalle scuole”.
Secondo il circolo territoriale di Pro Vita & Famiglia Trentino nonostante la bocciatura del ddl Zan “il concetto antiscientifico dell’identità di genere fluida continua ad essere veicolato nelle scuole, a danno dei nostri figli”. Una cosa definita “inaccettabile” perché “un tema da espellere dalla didattica”.
Un attacco al quale l'Arcigay di Trento, attraverso il neo presidente Shamar Droghetti, è pronta a rispondere ribadendo che “Il Ddl Zan non era perfetto, era frutto di mediazioni al ribasso. Però rappresentava un segnale importante da parte della politica di voler affrontare il tema. Di fatto non ci può essere alcun dubbio sul condannare gli atti di omolesbotransbifobia”.
Ancora una volta, spiega il presidente, “ProVita non manca di sbandierare lo spauracchio dell’ideologia gender, ideologia che vale la pena ricordare essere stata creata a tavolino da questi movimenti per bloccare qualsiasi percorso volto a rendere il mondo della scuola un posto più inclusivo per gli studenti e le studentesse Lgbtiq+”.
L’evento organizzato dal Muse, spiega l'Arcigay, celebrava la giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza portando una tematica importante: quella dell’identità sessuale. Un tema attuale trattato “in ottima maniera con garanzia di qualità e serietà considerato il panel di persone che sono intervenute. Il fatto che le scuole abbiano informato le famiglie di questo genere di opportunità rientra pienamente nel loro ruolo educativo”.
“Questo atto intimidatorio – ha concluso il presidente dell'Arcigay di Trento - dimostra ancora una volta l’accanimento di questo genere di movimenti di contrastare la libertà di essere se stessi e la costruzione di una società più inclusiva”.