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Dal calendario di Mussolini al dipendente di Trentino trasporti che inneggia a Hitler e dice: “Odio tutta l’Europa judaica”
Dopo la notizia del calendario nostalgico appeso nell’ufficio dei controllori degli autobus, un dipendente di Trentino trasporti si è arrabbiato con questo giornale: “La fecia (sic!) della società trentina è con Il Dolomiti”, ma nel suo profilo Whatsapp vengono postate immagini che inneggiano a Hitler e Mussolini corredate da commenti antisemiti

TRENTO. “La fecia (sic!) della società trentina è con Il Dolomiti. [...] la vostra propaganda ‘esalta’ solo qualche spacciatore, drogato, alcolizzato, pezzente o parassita percettore del reddito di cittadinanza”, è questo il messaggio apparso sullo status di Whatsapp di un dipendete di Trentino trasporti dopo che il nostro giornale ha mostrato come all’interno dell’ufficio dei verificatori fosse stato appeso un calendario dal retrogusto nostalgico. Infatti, sulla bacheca dei funzionari che controllano i biglietti degli autobus nel servizio urbano, in via Dogana a Trento, era stato affisso un calendario dedicato a Benito Mussolini, con tanto di citazione del dittatore e fascio littorio.
Dopo la segnalazione de Il Dolomiti il calendario è stato prontamente rimosso mentre il presidente di Trentino Trasporti Diego Salvatore ha commentato: “Ora sarà aperta una procedura per cercare di individuare l’autore del gesto e per capire da quanto il calendario era stato affisso. Ovviamente l’azienda non tollera questo tipo di espressioni”. A quanto pare però, a un dipendente di Trentino trasporti (di cui non pubblichiamo il nome per non esporlo a una gogna pubblica) non sono piaciuti né l’articolo né le affermazioni del presidente Salvatore che, dopo essere state evidenziate, sono state “commentate” con tre emoticon che sbadigliano.


Sempre nel profilo Whatsapp della stessa persona compaiono tutta una serie di immagini che inneggiano a nazismo e fascismo. Così viene postata una foto di Adolf Hitler fra mille cuoricini, si festeggiano i 100 anni “dell’era fascista”, appare un’immagine dei neonazisti che combattono in Ucraina, manifesti delle Ss o frasi del tipo “onore ai camerati”. E ancora, auguri che sembrano usciti direttamente dal Ventennio: “Agli infami ogni male, ai camerati buon Natale”, gli auguri di “buon anno” con Mussolini, oppure Babbo natale agghindato con una croce celtica assieme alla frase “italiani si nasce non si diventa. Onore e fede fascista, belli come la vita neri come la morte”.

L’immagine che più attira l’attenzione però è quella che mostra Hitler (raffigurato come una sorta di padre) accarezzare dolcemente Putin, il tutto accompagnato da una didascalia che recita: “Ci troverete a Volgograd (Stalingrado) per la rivincita!! Odio tutta l’Europa judaica, che spalleggia ovviamente un presidente judeo (Zelenskyj), ma soprattutto voi bastardi bolscevichi comunisti pezzenti merdosi nostalgici dello Zar! La sesta armata panzer division delle Waffen Ss è pronta”. Qui va detto che l’unica cosa chiara è l’antisemitismo di fondo perché per il resto non si capisce bene dove l’autore voglia andare a parare. Segno che la confusione sull’attualità regna sovrana, figurarsi quando si guarda al passato.

Al di là degli aspetti folcloristici certi messaggi rappresentano di fatto un’apologia del fascismo arrivando anche a riportare dei commenti antisemiti. Esternazioni che sono state stigmatizzate pure da alcuni colleghi del dipendente di Trentino trasporti che mal sopportano certi comportamenti. In questo caso l’esperienza di un singolo è utile per dimostrare come esista ancora un substrato culturale che guarda al regime fascista (e pure a quello nazista) come a un modello da seguire.