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L'alpinista Hervé Barmasse on tour: arriva a Trento per presentare il Cervino con la visione film ''Cresta del Leone'' e del libro ''La montagna leggendaria''
Al Muse di Trento un evento speciale del Trento Film Festival in compagnia dell’alpinista e scrittore valdostano: alla visione del film “Cervino, la Cresta del Leone” seguirà la presentazione del libro “Cervino. La montagna leggendaria”

TRENTO. Le nevi della Gran Becca sono il suo focolare. Le pareti, i sentieri e ogni pezzo di roccia della Montagna Perfetta rappresentano il suo “parco giochi” dietro casa. Anzi, di più: per Hervé Barmasse il Cervino è come un “fratello”.
Il tour nel quale lo racconterà parte il 5 aprile dal Muse Trento, ospite del Trento Film Festival, con un appuntamento davvero imperdibile: alla visione del film Cervino, la Cresta del Leone seguirà la presentazione del libro “Cervino, La montagna leggendaria”: con immagini, filmati e racconti, Hervé porterà il pubblico fino ai 4.478 metri della vetta.
Nel documentario, della durata di 35 minuti, che vede la regia condivisa con Alessandro Beltrame, Hervé ripercorre passo dopo passo la scalata del Cervino dalla Cresta del Leone, la via regina delle Alpi, e in presa diretta racconta come affrontare tutti i passaggi più difficili con l’obiettivo di dare la possibilità agli appassionati di montagna di vivere e conoscere da vicino il Cervino partendo dal rifugio Duca degli Abruzzi fino alla cima. Il film è un vero e proprio omaggio alla vetta simbolo di tutte le montagne del mondo e a una delle scalate più avvincenti a cui un alpinista possa aspirare.
Il libro “Cervino, la montagna leggendaria” è il primo scritto sul Cervino da un alpinista. Ci avevano già pensato storici, geografi; alcuni romanzieri avevano sfruttato la più iconica delle cime alpine, e probabilmente planetarie, per le loro trame. Ma nessuno aveva mai prima salito, e anche ripetutamente, la Gran Becca e poi cercato – con successo – di sviscerarne ogni segreto, raccontandola un centimetro alla volta.
Un punto di vista mai così personale e autorevole su questa montagna per ricordarne trionfi e tragedie. Così da tornare con la memoria ai nomi celeberrimi che prima di Hervé, su queste rocce, hanno fatto la storia, Walter Bonatti in primis; ma anche per far parlare i comuni frequentatori dei sentieri e delle pareti del “re” Cervino. Come dire: il Cervino non è esclusivamente degli alpinisti affermati. È di tutti. Ingresso libero fino a esaurimento posti, con obbligo di Green pass e mascherina Ffp2.