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Oltre 5 mila incidenti sulle piste da sci trentine, calo del 20% rispetto agli anni scorsi. A Cavalese il maggior numero di accessi al pronto soccorso
Nel periodo 1 novembre-31 marzo l'Apss ha catalogato 48 codici rossi sul territorio provinciale per incidenti sulle piste da sci. La maggior parte degli incidenti riguarda persone nella fascia di età 15-24 anni

TRENTO. Oltre 5 mila gli infortuni sulle piste del Trentino. Il 75% riguarda connazionali. Una flessione di circa il 20% degli incidenti sulle montagne rispetto agli anni scorsi. Un andamento dell'inverno che rispecchia la stagione ai tempi di Covid.
Il tasso di incidenti è stato minore rispetto alle passate stagioni, per esempio in confronto all'inverno 2017/18 con oltre 6.500 infortuni (Qui articolo). Un numero che si è abbassato complici le limitazioni imposte per fronteggiare l'emergenza sanitaria.

Una stagione importantissima per le località turistiche dopo il blackout di 12 mesi prima. La riapertura dei caroselli si è tradotta inevitabilmente anche in incidenti sulle piste e il contestuale ricorso alle cure sanitarie, una situazione che ha aumentato la pressione sul sistema che ha retto e si è cercato di rimodulare l'organizzazione per gestire le casistiche (Qui articolo).
Sono stati in totale 5.493 le richieste di intervento sanitario sul territorio provinciale di cui 48 catalogati come codici rossi. Questi i dati registrati negli ospedali trentini tra il 1 novembre e il 31 marzo scorso. Un periodo nel corso del quale ci sono stati, purtroppo, anche alcuni morti come quelli avvenuti tra Primiero San Martino di Castrozza, Dimaro-Folgarida e Pinzolo.
Distorsioni e lussazioni, fratture e botte varie, l'ospedale di Cavalese è il polo più gettonato con 2.146 sciatori accolti: 82 codici bianchi; 1.194 verdi; 477 azzurri; 386 arancio e 7 rossi.
A Cles sono state accompagnate 1.058 persone (nessun rosso, 165 arancio, 251 azzurri, 590 verdi e 52 bianchi), mentre l'ospedale Santa Chiara di Trento chiude il podio con 1.027 pazienti (38 rossi, 343 arancio, 236 azzurri, 379 verdi e 31 bianchi), dove vengono centralizzati anche i casi più gravi e complessi.
In quarta posizione Tione con 706 accessi (2 rossi, 150 arancio, 198 azzurri, 336 verdi e 20 bianchi), poi Rovereto con 489 persone (1 rosso, 82 arancio, 144 azzurri, 254 verdi e 8 bianchi) e Borgo Valsugana con 50 sciatori (0 rossi, 4 arancio, 6 azzurri, 36 verdi e 4 bianchi). Chiude Arco con 17 codici (0 rosso, 0 arancio, 2 azzurri, 14 verdi, 1 bianco).
Oltre ai 48 codici rosso in Trentino, la maggior parte dei casi riguarda codici verdi: 2.803 accessi; poi 1.314 azzurri, 1.130 arancio e 198 bianchi.
E se statisticamente i 'pazienti' sono in larghissima maggioranza extra provinciali, la maggioranza degli infortuni riguarda le fasce di età tra 15-24 anni al 21% e quindi 45-54 anni al 18%. Il 16% riguarda infortuni tra 0-14 anni.

Un conteggio che ovviamente non tiene in considerazione di quelle persone che non si recano in pronto soccorso, ma che si tengono la botta, senza dire nulla a nessuno.