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“Gay pride? Difendo diritti e libertà per tutti, ma non ci andrò: con la scusa della lotta alla discriminazione è diventata un'occasione per vilipendere la religione”

La candidata alla presidente della Provincia di Fratelli d'Italia, Francesca Gerosa, dice la sua sul tema in occasione della manifestazione trentina: “Una cosa è certa, la mia condanna ad ogni forma di discriminazione”

Di F.S. - 02 giugno 2023 - 20:32

TRENTO. “Una cosa è certa: la mia condanna ad ogni forma di discriminazione”. Sono queste le parole con cui la candidata di Fratelli d'Italia alla presidenza della Provincia, Francesca Gerosa, inizia una riflessione in occasione del Dolomiti Pride di Trento, la due giorni organizzata nella città capoluogo per promuovere l'inclusione e, scrivono gli organizzatori: “Celebrare insieme l'orgoglio Lgbtqia+”. “In tanti in questi giorni mi avete chiesto cosa penso del gay-pride – scrive Gerosa – è molto semplice: sono contro ogni forma di discriminazione e a difesa dei diritti e delle libertà, ma per tutti. Ognuno deve essere libero di vivere la propria vita, e così la propria sessualità, come ritiene meglio per la propria serenità”.

 

In particolare la candidata di FdI sottolinea come “ogni forma di discriminazione, che spesso sfocia in atti di violenza e bullismo, mettendomi poi come genitori nei panni di chi vede i propri figli ghettizzati, attaccati, discriminati” sia un atto “criminale e odioso, che da mamma mi fa stringere il cuore. La propria libertà e i propri diritti, però, si devono sempre fermare dove iniziano quegli degli altri, e questo è un principio assoluto e inderogabile”. E' partendo da questa considerazione che in seguito Gerosa ribadisce però la sua contrarietà alla maternità surrogata, un tema di grande attualità in questi giorni in particolare dopo il primo 'sì' arrivato in Commissione giustizia (grazie ai voti di Lega e FdI) sulla proposta di rendere il cosiddetto 'utero in affitto' un reato universale

 

“Perché non esiste – scrive – un 'diritto a essere genitori', né per le coppie omosessuali né per quelle etero, ma esiste la dignità delle donne che devono essere tutelate nei propri diritti, e la dignità è uno di questi. E per questo stesso principio non parteciperei a un gay pride, come qualcuno mi ha chiesto, che con la scusa della lotta alla discriminazione è diventato a volte occasione per vilipendere la religione e le immagini sacre, offrendo anche per le vie della città uno spettacolo sessualizzato, inadatto da mostrare ai più piccoli”.

 

E sul Dolomiti Pride? “Vedremo come si svolgerà – conclude Gerosa, puntando poi il dito –. Ritengo che quando si chiede rispetto per le proprie posizioni bisogna essere i primi a offrirlo, e snaturare un simbolo della nostra città, la splendida Fontana del Nettuno, per fare scalpore e attirare l'attenzione, non trova la mia comprensione e, onestamente, da trentina urta molto la mia sensibilità”.

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