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Giustizia, in Trentino manca personale nei tribunali: 225 posti vacanti. Situazione difficile nelle carceri: il numero di detenuti supera la capienza massima

C’è anche una carenza del 18% tra gli assistenti giudiziari: ne mancano 30 su 113 dipendenti. Questa mattina il bilancio tracciato dal presidente della Corte di Appello di Trento, Luciano Spina, all’inaugurazione dell’anno giudiziario

Di GF - 28 January 2023 - 18:29

TRENTO. Dalla mancanza di funzionari all'affollamento delle carceri. Sono diversi i punti critici che sono stati posti in evidenza all’inaugurazione dell’anno giudiziario alla Corte di Appello di Trento.

 

Al 31 dicembre 2022, erano 225 (su 623 unità) i posti vacanti all'interno degli uffici giudiziari del nostro territorio e in maggiora in quello Altoatesino.

 

C'è poi la questione delle carceri. A Trento sono 318  i detenuti rispetto 240 fissati dagli accordi tra Provincia e Ministero della Giustizia. Nel carcere di Bolzano sono 104 i detenuti rispetto a una capienza di 87

 

Sul tema della mancanza di personale è intervenuto nelle scorse ore il presidente della Regione, Maurizio Fugatti, che ha voluto ricordare come la carenza è stata ridotta del 3% negli ultimi 12 mesi.

 

Il personale degli uffici giudiziari del distretto, viene spiegato in una nota da parte della presidenza della Regione, è aumentato di 23 dipendenti passando da 375 unità nel 2022 a 398 al primo gennaio del 2023. In particolare, è stata quasi completata la copertura del personale negli uffici linguistici (18 posti coperti su 20 in organico) ed è stata ridotta al 21,6% la carenza dei posti di funzionario giudiziario dove mancano 29 posti da coprire su 106 in organico. C’è, invece, una carenza del 18% tra gli assistenti giudiziari. Ne mancano 30 su 113 dipendenti.

 

Calano anche le scoperture del personale ausiliario che passano dal 38,7% al 29,5% grazie all’assunzione di 17 nuovi dipendenti. Vuoti che Fugatti vorrebbe colmare con due nuovi concorsi per assistenti giudiziari che saranno banditi nel 2023 per gli uffici di Bolzano e Trento per i quali sono già in atto altri tre concorsi per assumere nuovi operatori giudiziari, funzionari giudiziari e funzionari Unep.

 

Come è poi noto dal 1° gennaio 2017 sono state delegate alla Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, le funzioni riguardanti l’attività amministrativa e organizzativa di supporto agli uffici giudiziari del distretto, con esclusione di quelle relative al personale di magistratura e al personale amministrativo dirigenziale. La normativa ha rinviato la definizione delle modalità operative per l’esercizio delle funzioni delegate ad una serie di successivi accordi: l’accordo per l’istituzione della commissione disciplinare, il protocollo operativo e gli accordi a carattere pluriennale.

 

“La Commissione disciplinare è operativa a pieno regime, ma non il Protocollo operativo e gli accordi pluriennali – ha ricordato Fugatti – nella sua visita a Trento il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari ha però confermato la volontà del Governo di definire i contenuti in tempi ragionevoli”. La questione assume notevole rilevanza, soprattutto con riferimento agli “accordi a carattere pluriennale” in quanto in essi vengono definiti gli standard e i parametri di servizio per l'esercizio delle funzioni delegate, anche ai fini della quantificazione degli oneri finanziari. In particolare, negli accordi a carattere pluriennale vengono definite le dotazioni organiche del personale amministrativo degli uffici giudiziari, gli standard di funzionalità dei servizi, delle attrezzature e degli arredi, gli interventi da realizzare sugli immobili destinati a sedi di uffici giudiziari.

 

“Sono ormai più di sei anni che la Regione esercita le funzioni delegate, assumendosi la relativa spesa, senza che siano stati ancora stabiliti e concordati i suddetti standard di funzionalità – ha ricordato Fugatti – la Regione riceve dallo Stato 15 milioni di euro all’anno a fronte però di una spesa nel 2021 di 23,5 milioni, mentre nel 2022 è stata di circa euro 24,3 milioni. Il saldo negativo per la Regione, nel solo 2022, ha superato i 9 milioni di Euro. È necessario, quindi, - ha concluso Fugatti –  di riprendere con urgenza il confronto per la definizione del protocollo operativo e, soprattutto, degli accordi a carattere pluriennale”.

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