"Ha ragione la famiglia Papi, la responsabilità è politica. Le nostre proposte del 2021 nemmeno prese in considerazione", la Lav dopo la lettera del papà Carlo
Il papà di Andrea Papi ha chiesto le dimissioni di Fugatti, Zanotelli e dei tecnici. La Lav: "Abbiamo depositato una memoria alla Procura di Trento e siamo a disposizione della magistratura nel caso in cui ritenesse che le nostre proposte inviate nel 2021 alla Provincia possano in qualche modo aiutare a far emergere le eventuali responsabilità"

TRENTO. "Il 1 giugno 2021 avevamo chiesto all'assessora Zanotelli di chiudere i sentieri e le aree con presenza di mamma con cuccioli, in risposta solo sorrisi di circostanza e nessuna azione concreta". A dirlo la Lav che commenta la lettera del papà di Andrea Papi. "Ancora una volta si chiede all'amministrazione provinciale di farsi carico delle proprie dirette responsabilità nella tragedia che ha colpito la sua famiglia".
Nella lettera il papà (Qui articolo) "senza mezzi termini, senza alcun astio ma con la certezza di essere dalla parte della ragione, chiede le dimissioni del presidente Fugatti, dell’assessora Zanotelli, del Dirigente De Col e del Dirigente del settore foreste Giovannini, perché secondo lui responsabili di 'non aver allertato i cittadini del pericolo che incombeva sopra il nostro abitato con idonei cartelli e di grave pericolo interdendo le strade forestali con apposite transenne di chiusura: se ciò fosse avvenuto, mio figlio Andrea, oggi sarebbe ancora con noi'".
Si tratta, spiega l'associazione animalista, di misure che sono adottate in tutte le aree del mondo con presenza di orsi e che la Lav propose, assieme a tante altre, all’attenzione di Zanotelli, De Col e Giovannini in un incontro tenutosi negli uffici dell’assessora provinciale il 1 giugno di due anni fa.
“In quell’occasione presentammo un documento che riportava tutte le misure di prevenzione presentate al convegno organizzato dalla Lav il 17 aprile 2021 da relatori canadesi e statunitensi forti di esperienze pluridecennali sul tema della convivenza pacifica – dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav, Animali Selvatici – ma nessuna delle alte cariche politiche e tecniche presenti dimostrò il minimo interessamento alle nostre proposte".
In particolare, evidenzia la Lav, l’indicazione presentata alla Provincia per la gestione dei sentieri riportava testualmente: “Si devono prevedere apposizione di avvisi e specifica attività informativa a titolo preventivo. In particolare, nelle aree dove si sia verificata un’interazione uomo-orso e nelle zone frequentate da mamme accompagnate dai cuccioli. Prevedere protocolli standardizzati per il posizionamento rapido della segnaletica e la diffusione delle informazioni in raccordo con il programma di coinvolgimento dei cittadini. Fino a prevedere chiusure dei sentieri al fine di ridurre le attività umane nelle zone maggiormente frequentate dagli orsi”.
Indicazioni che la Provincia di Trento, "con la consueta arroganza sempre dimostrata sul fronte della convivenza con gli animali selvatici, non ha neppure preso in considerazione", conclude la Lav. "Ora i genitori di Andrea Papi chiedono che la giustizia faccia il suo corso, inchiodando alle proprie responsabilità i rappresentanti provinciali che con la loro incompetenza, secondo quanto emerge dalla loro lettera, avrebbero contribuito al realizzarsi della tragedia. Noi abbiamo depositato una memoria alla Procura di Trento e siamo a disposizione della magistratura nel caso in cui ritenesse che le nostre proposte inviate alla Provincia possano in qualche modo aiutare a far emergere le eventuali responsabilità anche in relazione al conseguente mancato interesse dimostrato dai vertici politici e tecnici di piazza Dante rispetto alle misure di prevenzione proposte", conclude la Lav.