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Triangoli rosa per denunciare le incarcerazioni e le torture degli omosessuali ceceni. Cento persone alla manifestazione in piazza Duomo
Oltre ad Arcigay e Arcilesbica anche Arci, Amnesty International, Laici, Forum per la Pace e Udu. Presenti il segretario Pd Italo Gilmozzi , l'assessora regionale Violetta Plotegher e la consigliera comunale Antonia Romano. Zanella: "Aiutiamo i gay ceceni sostenendo le ong che li proteggono"

TRENTO. L'appello per la manifestazione era stato lanciato poche ore prima: "Tutti in piazza Duomo per denunciare la grave situazione che si sta consumando in Cecenia". E alle 18, all'appuntamento, si sono presentate quasi cento persone per testimoniare la condanna per le incarcerazioni e le torture che gli omosessuali ceceni stanno subendo in questi ultimi mesi.
Si parla di un carcere in cui sono detenuti decine e decine di gay, concentrati in una struttura 'segreta' per il solo fatto di avere un orientamento sessuale considerato 'deviante' dalle autorità della repubblica caucasica. A dare per primi la notizia i giornalisti del Novaya Gazeta, poi ripresi da tutte le altre testate internazionali.
A muoversi anche le ong, che si occupano di diritti umani, e i militanti delle associazioni omosessuali che ovunque stanno manifestando la loro condanna e la loro preoccupazione. "Per sostenere le associazioni russe, anche per aiutare a proteggere i gay ceceni dalla politica omofobica del loro governo - spiega Paolo Zanella - è possibile sostenere la campagna di foundraising attivata dalla rete All Out".
Oggi, in piazza, oltre ad Arcigay e ArciLesbica, anche rappresentanti di Arci, Amnesty International e dei Laici del Trentino., senza dimenticare Udu-Unione degli studenti universitari. Si sono uniti ai manifestanti anche l'assessora regionale Violetta Plotegher, il segretario provinciale del PD e assessore a Trento Italo Gilmozzi e la consigliera de L'altra Trento a sinistra Antonia Romano.
Massimiliano Pilati, presidente del Forum per la Pace e i Diritti umani, ha voluto leggere l'intervista alla militante lgbt che descriveva nei dettaglio la situazione che si sta vivendo nella repubblica della federazione russa.
I partecipanti, raggruppati attorno alla fontana del Nettuno, si sono messi al petto un triangolo rosa, il triste simbolo che i gay rinchiusi nei campi di concentramento nazisti erano obbligati a cucire culla loro divisa, e hanno esposto alcuni manifesti con l'immagine del presidente russo Putin in versione drag queen, immagine di cui il governo russo ha vietato la diffusione. Icona divenuta ormai simbolo di denuncia delle politiche omofobiche russe che molti stanno mettendo addirittura come immagine profilo di Facebook per denunciare i fatti che stanno accadendo in Cecenia.
Nei giorni scorsi, sollecitato da Paolo Zanella di Arcigay, il deputato Michele Nicoletti, presidente della delegazione parlamentare italiana al Consiglio d'Europa, aveva manifestato la volontà di portare il tema della violazione dei diritti umani delle persone omosessuali cecene all'interno della prossima assise a Strasburgo. "Abbiamo chiesto al segretario generale Jagland, al commissario per i diritti umani Muizniek e al comitato per la prevenzione della tortura - ha affermato Nicoletti - di monitorare immediatamente la situazione. Tutti i cittadini della Federazione Russa devono avere la protezione della Convenzione Europea dei Diritti Umani".
