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Il Trento Film Festival punta già il record. Da Francesco Moser a Adam Ondra, sarà però anche un festival dedicato alle donne
Il Paese ospite è il Giappone. Tra le protagoniste Pasang Lhamu Sherpa Akita, la principale guida alpina del Nepal premiata del National Geographic 'Adventure of the year' e l'iraniana Nasim Eshqi. Grande attesa anche per la serata dedicata all’alpinismo trentino e fari puntati sul ricordo di Bruno Detassis

TRENTO. Il Trento Film Festival è pronto, scintillante e in forma, ma soprattutto riparte dopo l'edizione dei record dell'anno scorso (Qui articolo). E la kermesse numero 66 promette già bene dopo la presentazione nella cornice di Milano alla sede del Cai. Un cartellone che si preannuncia già ricchissimo tra film, prime assolute e appuntamento in programma dal 26 aprile al 6 maggio (Qui programma completo tra film, eventi e mostre).
In attesa dei numeri e delle file per scoprire video, opere cinematografiche, incontri alpinistici, premi letterari e tanto altro il primo record è quello relativo ai film iscritti, oltre 700, 710 per la precisione. 'Solo' 149 quelli selezionati comprese le pellicole per le scuole e le famiglie, mentre sono 25 in concorso. Un altro ingrediente sono i 150 appuntamenti tra serate, eventi, incontri, mostre e convegni.
Dopo l'Islanda dell'anno scorso, è il Giappone il Paese ospite della Sezione 'Destinazione…' per un 'gemellaggio' celebrato nella locandina, cioè un cielo stellato che sovrasta una simbolica vetta e un muflone abbarbicato alla quota limite. Il design è griffato Philip Giordano, artista noto specialmente in Giappone e scelto per sottolineare il legame tra Trento e il Sol Levante.
L'inizio è straordinario: al Teatro Sociale con il film muto Visages d’enfants di Jacques Feyder, tra i più celebri film di montagna e sull'infanzia della storia del cinema. A questo si aggiungono le musiche dal vivo dell’Orchestra Città Aperta (fondata a Fossa in provincia de L’Aquila) scritte e dirette dal celebre compositore Carlo Crivelli.
E non mancheranno gli alpinisti. Da Reinhold Messner a Hansjoerg Auer, da Hervé Barmasse a Manolo, ma anche Adam Ondra e Nicola Tondini, Denis Urubko, Emilio Previtali e Alex Txikon, le serate evento si annunciano già di grande interesse.
Una kermesse impreziosita dalla partecipazione di Tommy Caldwell, tra più famosi arrampicatori statunitensi, diventato un’icona dopo l’impresa di due anni fa, quando ha scalato in libera, con Kevin Jorgeson, la Dawn Wall su El Capitan nello Yosemite, la big wall più difficile al mondo. Impresa che ha attirato l’attenzione mediatica internazionale, compresi i tweet dell’allora inquilino alla Casa Bianca Barack Obama.
Grande attesa anche per la serata dedicata all’alpinismo trentino: un'occasione per rendere omaggio all'indimenticabile Bruno Detassis (quest’anno ricorre il decennale della scomparsa) per scoprire, attraverso diverse testimonianze e racconti i protagonisti dell’alpinismo di oggi, com'è cambiato il modo di vivere la montagna. Al grande alpinista sarà dedicata, per la prima volta, anche una mostra in collaborazione con la Sat.
Ma sarà anche il festival delle 'storie al femminile' con le testimonianze di due ospiti speciali: Pasang Lhamu Sherpa Akita, la principale guida alpina del Nepal, prima donna del suo Paese a aver scalato il K2. Per il coraggio dimostrato durante il terremoto del Nepal del 2015 le è stato assegnato nel 2016 il premio del National Geographic 'Adventure of the year'.
Spazio anche a Nasim Eshqi, free climber iraniana, unica donna in Iran a fare dell’arrampicata all’aperto la propria professione. Due straordinarie protagoniste dei nostri tempi per le quali la montagna è diventata una ragione di vita e di emancipazione femminile rispetto alle culture dei loro Paesi.
Tra gli ospiti speciali anche l’attore e regista Rocco Papaleo, con un affascinante e coinvolgente spettacolo teatrale sulla passione del camminare e il pluricampione di ciclismo Francesco Moser ospite al festival all’anteprima assoluta del film sulla sua vita Moser: scacco al tempo (Qui articolo), di Nello Correale (2 maggio, alle 21, Supercinema Vittoria).
Le opere in anteprima italiana che apriranno e chiuderanno la programmazione cinematografica del Trento Film Festival saranno lo spettacolare film di sport e avventura francese Tout là-haut di Serge Hazanavicius, girato tra le nevi di Chamonix e dell’Himalaya, e il debutto italiano Resina di Renzo Carbonera, ambientato nella comunità cimbra di Luserna.
Ricchissima anche l’esposizione di libri alla trentaduesima edizione della rassegna internazionale dell’editoria di montagna 'MontagnaLibri' che si ripresenta con un programma d’incontri di altissima qualità, con numerose anteprime nazionali e la partecipazione di celebri autori, tra i quali Paolo Cognetti, Susanna Tartaro, Ilaria Tuti, Stefano Ardito, Tommy Caldwell, Francesco Vidotto, Manolo, Giorgio Amitrano, Yōko Tawada.
Il Trento Film Festival significa anche teatro. Due gli appuntamenti da mettere in agenda a base di alpinismo e per tutti gli amanti delle grandi imprese. Si parte da 'Un alt(r)o Everest' di e con Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi e si chiude con 'Si slancia nel cielo', pensato per grandi e piccini per avvicinarsi all’universalità della montagna in modo coinvolgente e divertente con Lucio Gardin.