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Poplar, visto dai musicisti: dal ''freddo frigorifero'' allo stupore di Nitro. Ecco il dietro le quinte
Ieri sera si è concluso “Poplar”, il festival musicale tanto atteso da migliaia di giovani universitari e non e del quale ilDolomiti era media partner. Un evento che per due giornate consecutive ha animato il Parco delle Albere con dibatti e musica, tutto rigorosamente gratuito. E’ stato un successo e i primi a ribadirlo sono gli artisti stessi

TRENTO. Mercoledì e giovedì sera di solito non c’è festa a Trento ma questa settimana c'è stata, eccome. Due serate che complessivamente hanno visto la partecipazione di 18.000 persone accorse per sentir suonare gruppi e solisti provenienti da tutta Italia. Oltre ai volontari, gli organizzatori e il pubblico i protagonisti sono stati anche loro, i musicisti. Abbiamo, quindi, deciso di ribaltare la prospettiva di narrazione e chiedere direttamente a chi è stato in prima linea sul palco come ha vissuto “Poplar” e come lo descriverebbe in massimo due parole. Queste le due domande, uguali per tutti gli artisti, poste a brucia pelo appena finito il live.

Ad aprire il festival mercoledì 26 settembre è stato "Candirù". Per l’artista trentino questa apertura è stata l’occasione per far conoscere la propria musica e misurarsi con un palco davvero importante. L’atmosfera era rilassata e per questo motivo secondo lui “Poplar è sollazzo”. A seguire i "Barriga" che hanno colto uno degli intenti della manifestazione e cioè rendere “Trento Viva” (queste le parole scelte per definire l'evento) e questa vitalità, hanno spiegato, è emersa soprattutto grazie all’energia di chi sotto il palco ha ballato e cantato i loro brani.
Sia per i "rovere" che per gli "Eugenio in Via Di Gioia" le parole chiave sono state location e organizzazione il binomio vincente del festival: le montagne e l’accoglienza hanno colpito nel segno. “Avanguardia”, invece, è quello che ha risposto Francesco De Leo alla domanda: “Cosa rappresenta per te tutto questo”. E non ha poi risparmiato parole di apprezzamento sulla location e la qualità delle attrezzature. Per "Galeffi" invece? Da Roma non si aspettava tanto freddo e quindi Poplar non poteva che descriverlo come un “Freddo Frigorifero”.

La serata di giovedì 27 settembre ha visto altri sei protagonisti che, sulla scia delle interviste del giorno precedente, hanno rivelato le loro impressioni sulla rassegna. "Oregon Trees" e "Mondo Frowno" sono stati i primi ad esibirsi aprendo ufficialmente la seconda ed ultima serata. Gli "Oregon Trees" in particolare hanno apprezzato la partecipazione al festival di artisti conosciuti del panorama musicale italiano, descrivendo la loro esperienza sul palco come “aria piuma”. La timeline ha visto seguire "Masa Masa". Per lui l’attrezzatura wireless e il calore del pubblico hanno reso unica la sua esibizione. Come Galeffi anche lui ha giocato con gli ossimori: “Per me Poplar è un caldissimo freddo”.
Joan Thiele, unica solista femminile delle serate, ha intrattenuto il pubblico per quasi un’ora. Per lei tutta la musica è una magia e anche la serata di ieri è stata magica. "Coma Cose" e "Nitro", gli artisti maggiormente attesi del concerto, hanno chiuso il festival facendo ballare tutti per oltre due ore. Per Nitro questa era la terza tappa in Trentino ma il pubblico non è mancato. “Ero preoccupato potesse esserci poca gente” rivela “invece c’erano più persone delle scorse volte”. Poplar quest’anno è stato "tante emozioni".