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Siamo in grado di comprendere e accettare tutte le complessità che abitano l'essere umano?

Il Dolomiti Pride e il Festival delle Resistenze promuovo lunedì 23 a Bolzano, (in piazza Matteotti alle 14) un importante incontro per comprendere come temi quali la disabilità, la precarietà economica, l'etnia, la salute e le discriminazioni siano legati tra loro e richiedano un approccio diverso. L'iniziativa è delle Rete Elgbtqi. Ad Arianna Fiumefreddo il compito di coordinare gli ospiti del confronto

Di Carmine Ragozzino - 22 aprile 2018 - 08:33

BOLZANO. Dolomiti Pride e Festival delle Resistenze. Trento e Bolzano. Ma anche più in su, fino al Tirolo. Il rapporto c'è. E' importante. E' stimolante. Aiuta a riflettere e a non flettere - cedendo all'approssimazione e alla vaghezza - quando si tratta di approfondire le complessità dei temi sociali, d'etica e di diritto, del nostro tempo malandato. Il Pride di giugno è già cominciato: cinema, arte, incontri, confronti dei quali Il Dolomiti darà informazione puntuale. Un appuntamento utile a darsi risposte è in programma lunedì 23, a Bolzano, nell'ambito del festival delle Resistenze.  Siamo in grado di comprendere e accettare tutte le complessità che abitano l'essere umano? Da questa domanda prenderà il via il dialogo "Abitare vite complesse" pubblico organizzato da Centaurus – Arcigay Bolzano e la rete ELGBTQI del Trentino Alto Adige Südtirol.

 

Un incontro in cui verrà approfondito come un nuovo approccio sia fondamentale per comprendere il modo in cui temi come la disabilità, la precarietà economica, l'etnia, i problemi di salute, la discriminazione di genere ed età e le identità sessuali siano legati tra loro. E' dunque necessario instaurare un metodo sia di analisi che di pretica più inclusivo possibile.

 

L'evento è inserito nel calendario del Dolomiti Pride, di cui verrà, inoltre, presentato il documento politico. L'appuntamento è , in piazza Matteotti a Bolzano, a partire dalle 14. Intervengono Michela Morandini, consigliera di parità di Bolzano; Emiliano Bertoldi, coordinatore di ATAS onlus; Giuseppe Varchetta, attivista disabile ed LGBTQIA; Mauro Baldessarri, sindacalista UIL Alto Adige (ufficio diritti). Modera Arianna Miriam Fiumefreddo, responsabile della Rete ELGBTQI del Trentino Alto Adige Südtirol, tra i promotori del Dolomiti Pride.

 

La Rete ELGBTQI (persone eterosessuali, lesbiche, gay, bisessuali, transgender/transessuali, queer e intersessuali) e delle organizzazioni sensibili del Trentino Alto Adige è un’associazione di secondo livello alla quale aderiscono (ad oggi) 10 organizzazioni (www.retelgbt.taa.it). L’Associazione si è costituita nel 2014, ma la sua attività primaria ha avuto inizio nel 2013 quando la Rete era stata istituita come accordo tra le organizzazioni che successivamente l’hanno costituita come organizzazione di secondo livello autonoma

 

La Rete nasce intorno l’idea di creare uno Sportello d’ascolto e informazione in grado di rispondere competentemente al bisogno delle persone e delle famiglie rispetto le tematiche legate a orientamento sessuale e identità di genere. Lo Sportello, se pur giovane, è nel panorama regionale, l’unico servizio dedicato alla tematica, e nasce dall’accordo delle organizzazioni che primariamente e non si occupano di queste tematiche. In particolare per le persone transgender e transessuali lo sportello opera un raccordo e una facilitazione tra le diverse figure professionali coinvolte (psicologo, psichiatra, endocrinologo) favorendo “una presa incarico” ad informale che favorisce la consapevolezza piena rispetto eventuali percorsi medico-chirurgici. Inoltre lo Sportello si raccorda con un avvocato e facilita l’inclusione sociale (spesso scolastica vista la giovane età degli utenti).

 

Sempre a Bolzano, sempre nel festival e sempre in piazza Matteotti alle 16  sarà il tema delle migrazioni a essere messo sul tavolo di Resistenze grazie al dibattito dal titolo Migrazioni tra arte e scienza: l’attrice Caterina Vertova e la ricercatrice Marina Calculli metteranno in relazione due punti di vista tanto differenti quanto complementari: numeri ed emozioni per tradurre uno dei fenomeni più controversi del nostro tempo. L’appuntamento sarà anche occasione per lanciare il progetto On the road – Sulle rotte dei Migranti, interessante proposta regionale curata non solo dalla Piattaforma ma anche da associazioni sia trentine che altoatesine, che invita i giovani, grazie a un percorso formativo e a un viaggio, a conoscere meglio le strade attraversate dai migranti in Europa.

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