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Dopo la manifestazione Fugatti chiede di incontrare i sindacati, ma c'è Tonina: ''Attenzione e dialogo''
Un tentativo di mediazione andato a vuoto e oggi, venerdì 22 novembre, oltre 2 mila persone si sono presentate in piazza Dante per protestare e chiedere maggiore attenzione, ma soprattutto le risorse necessarie per sbloccare i contratti. Nel corso della manifestazione, arriva la "chiamata" provinciale. I sindacati: ''Propongono meno di 20 euro in più al mese, pronti a ulteriori mobilitazioni''

TRENTO. Un tentativo di blitz è andato male, oggi si è consumato un altro capitolo nello scontro tra i sindacati Cgil, Cisl e Uil e la Provincia sul contratto pubblico. Le parti sociali avevano annunciato la mobilitazione e il presidente Maurizio Fugatti aveva provato a correre ai ripari, un incontro fissato in fretta e furia per cercare di disinnescare la manifestazione (Qui articolo).
Un tentativo andato a vuoto e oggi, venerdì 22 novembre, oltre 2 mila persone si sono presentate in piazza Dante per protestare e chiedere maggiore attenzione, ma soprattutto le risorse necessarie per sbloccare i contratti. Nel corso della manifestazione, arriva la "chiamata" provinciale (Qui articolo).
Un incontro tra il presidente Maurizio Fugatti da una parte, Luigi Diaspro (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Marcella Tomasi (Uil Fpl) dall'altra parte del tavolo. Alla fine si è presentato Mario Tonina, accompagnato dal direttore generale Paolo Nicoletti, per confermare ai rappresentanti sindacali la volontà di aumentare le risorse presenti nella manovra finanziaria di quest'anno per il rinnovo del contratto del pubblico impiego di 3,3 milioni di euro. "In questo modo - prosegue il vice presidente della Pat - lo stanziamento passa a 10 milioni per il 2019, quindi si aggiungono 10 milioni nel 2020 e altri dieci milioni nel 2021. In commissione è già stato presentato l'emendamento".
L’impegno, è stato ribadito dalla Provincia, è di arrivare al pieno rinnovo contrattuale, con un aumento pari a circa 65 euro medi in busta paga, entro la fine del 2021. Con il 2022 si raggiungerà l’ammontare delle risorse necessario al rinnovo del contratto.
La proposta della Giunta provinciale si conferma quella di arrivare a questo risultato con un percorso graduale, attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa per tutti i comparti del pubblico impiego. Da parte sindacale è stata ribadita la richiesta di dare risposte al personale sia dal punto di vista economico che sul piano del riconoscimento del ruolo svolto dai pubblici dipendenti sul territorio, in settori cruciali.
"Abbiamo voluto dimostrare, con un atto concreto, l’alta considerazione che questa Giunta provinciale ha dei lavoratori del settore pubblico. Vi assicuro - prosegue Tonina - che abbiamo raccolto il messaggio che ci arriva dal pubblico impiego. Approfondiremo i temi che ci sono stati ribaditi ma devo anche confermare che, per il momento, possiamo fare i conti con le risorse che ci sono in un bilancio che deve dare risposte a molte esigenze. L’impegno fondamentale, anche per avere risorse da poter investire in futuro, resta quello di sostenere lo sviluppo".
I sindacati prendono atto ma rilanciano. "Siamo insoddisfatti - dice Diaspro, segretario della Fp Cgil - non si possono dare risposte a 40 mila lavoratrici e lavoratori con solo questi stanziamenti sul tavolo e le promesse. Abbiamo fatto i conti: si parla di circa 20 euro mensili a busta paga. Questa prospettiva non può andare bene. Lasciamo le porte aperte per qualsiasi aggiornamento, ma il Trentino è l'unico territorio che non prevede risorse per il pubblico impiego".
"Incontro cordiale, pur riconoscendo un primo passo avanti - aggiunge Tomasi della Uil Fpl - ritengo la strada lunga e in salita. Chiediamo di essere protagonisti per capire e spiegare ai lavoratori degli enti quale futuro per Provincia, Comuni, Apsp e Spazio argento (quali e come i servizi per over 65) e il futuro delle comunità di valle. A tutte queste domande risposte zero pur avendole poste ancora parecchi mesi fa e dopo tutte le uscite mediatiche della giunta".
L'aria resta tesa. "Ci era stato detto che ci avrebbe ricevuto il presidente, invece non è stato così. L'ennesimo proposito di approfondire - conclude Pallanch, segretario della Cisl Fp - ci sembra una presa in giro. Questa è la considerazione della Provincia del comparto pubblico. E' finito il tempo delle promesse, servono risposte perché è tardi. Questa è stata solo la prima mobilitazione, siamo pronti e compatti per scendere ancora in piazza e manifestare il nostro dissenso verso queste scelte della Giunta".