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Cantiere al rifugio Santner, Reinhold Messner a ilDolomiti: "Non si dovrebbe costruire in quel luogo. Ormai vedremo quale sarà il risultato finale"

Il Re degli Ottomila a ilDolomiti: "Secondo me non si tratta di una bella costruzione. In quel luogo non la si dovrebbe fare, e in ogni caso c’è modo e modo di ristrutturare. Purtroppo quella zona del Catinaccio sta diventando veramente troppo battuta dai turisti, e queste scelte non fanno che portare in quella direzione"

Di Lucia Brunello - 14 settembre 2021 - 18:09

BOLZANO. “Secondo me non si tratta di una bella costruzione. In quel luogo non la si dovrebbe fare, e in ogni caso c’è modo e modo di ristrutturare”, questa la dichiarazione fatta da Reinhold MessnerilDolomiti.it sul tema su cui in queste ultime settimane si sta discutendo moltissimo. Stiamo parlando del progetto già approvato e dei lavori già avviati di demolizione e rifacimento totale del rifugio Santner, a 2734 metri di quota, all’apice della parete ovest del Catinaccio nell’omonimo gruppo.

 

Come abbiamo illustrato in questo articolo, la nuova struttura sarà alta 3 piani, avrà 32 posti letti (circa il triplo rispetto a quelli di adesso) e sarà a forma di 'tenda'. Una forma un po' insolita, abbastanza distante dall'immagine più classica che tutti noi abbiamo del rifugio con il tetto spiovente.

 

Per Messner, però, questo è un fattore di secondaria importanza. "L'architettura e il suo stile sono cambiati con il tempo", dice. "Magari a quella quota il legno non è adatto proprio perché ci troviamo troppo in alto. Del resto anche io sul Plan de Corones ho fatto costruire il mio museo all'interno di una struttura particolare e molto moderna, che ancora oggi rappresenta un'opera interessante e di successo nel mondo dell'architettura".

 

Mi auguro che il nuovo progetto sia accettabile", continua. "Ma è anche vero che si tratta di un rifugio privato, e quindi i proprietari hanno il diritto di fare ciò che vogliono".

 

"Purtroppo quella zona del Catinaccio sta diventando veramente troppo battuta dai turisti, e queste scelte non fanno che portare in quella direzione”. Un discorso, questo, che facilmente si può ricollegare alla crescente presenza di auto e moto sui passi delle Dolomiti, e non solo. Anche su questo tema, Messner si era espresso in un'intervista (qui articolo).

 

“In ogni caso non ho visto il progetto e non conosco la situazione nel dettaglio. Aspettiamo di vedere cosa diventerà”, ha poi concluso. 

 

L'opinione condivisa da molti, tra cui Cai Alto Adige e Alpenverein (qui articolo), è che una ristrutturazione, per un rifugio, sia più che lecita. Del resto in questi ultimi anni l'afflusso di turisti nelle Dolomiti è aumentato esponenzialmente, e le strutture si devono adeguare per riuscire a venire incontro a questo trend. Tutto sta, però, nel non superare i limiti dell'eccesso.

 

Di questo stesso avviso è anche Almo Giambisi, alpinista e per ben 26 anni storico gestore del rifugio Antermoia e proprio per questo profondo conoscitore del gruppo del Catinaccio. "Sono favorevole ai miglioramenti ed evoluzioni negli ambienti di montagna", spiega. "Non credo che i rifugi si debbano presentare come erano 50 anni fa".

 

"Non bisogna però andare all'estremo opposto e costruire dei veri e propri palazzi a quelle quote lì". E conclude: "Non mi dico contrario, solo che si dovrebbe trovare una via di mezzo. Questo vale per il Santner, così come per molti altri progetti e in molti altri contesti nel nostro territorio".

 

Qui la gallery che mostra l'attuale situazione sul lato altoatesino del Catinaccio, dal Coronelle al Re Alberto, passando per il Santner.

LE FOTO. Il Catinaccio sempre più cantiere a cielo aperto. Al Santner scende la prima colata di cemento
La situazione al rifugio Santner
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Salendo verso il Coronelle
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I lavori nella stazione a monte della nuova cabinovia Re Laurino, sotto il rifugio Coronelle
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I lavori nella stazione a monte della nuova cabinovia Re Laurino, sotto il rifugio Coronelle
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I lavori nella stazione a monte della nuova cabinovia Re Laurino, sotto il rifugio Coronelle
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I lavori nella stazione a monte della nuova cabinovia Re Laurino, sotto il rifugio Coronelle
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Il piccolo rifugio Santner e accanto i lavori in corso di parte della nuova struttura a 3 piani
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La colata di cemento data sulla base di quella sarà parte del nuovo rifugio Santner
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I lavori dietro al rifugio Re Alberto
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La teleferica
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Dietro al rifugio Vajolet, la struttura da cui parte la nuova teleferica

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