

"Una piramide coperta da lamiere": il nuovo rifugio sul [...]

"Ogni cosa qui richiede sacrifici, ma basta alzare gli [...]

Il bostrico attacca le foreste sopravvissute alla [...]

''Basta ferraglia, basta nuove ferrate'', la nuova [...]

Ondata di caldo ed escursioni, ecco le raccomandazioni [...]

Al via il Mountain future festival, un nuovo format sulla [...]

Sulla Marmolada senza ramponi ma con la palla da rugby, [...]

Caldo eccezionale, sullo Stelvio si scia tra i 'ruscelli' [...]

Nuovo tracciato di mtb nel Lagorai, le funivie: "Senza [...]

L’orsa fa visita a Malga Grassi (VIDEO): è F43 la [...]
Dal Costalta all'Austria in parapendio (FOTO E VIDEO), il viaggio di tre giovani trentini: "Abbiamo deciso di passare il confine mentre eravamo in volo, via telefono"
I tre giovani parapendisti Davide Sassudelli, Andrea Sartori e Daniele Paolazzi sono decollati alle 12:13 dal Costalta, nel comune di Baselga di Piné, per arrivare a Lienz, in Austria, cinque ore e mezzo dopo. Sassudelli: "Non sono stati i chilometri a fare la differenza, ma la difficoltà nel percorrere valli e catene montuose. È rara una tratta simile"

TRENTO. Un viaggio di 160 chilometri, dal Trentino al Tirolo, attraverso le Dolomiti, volando in alta quota per passare il confine con il parapendio. È stata questa l’avventura dei tre giovani trentini il 24enne Davide Sassudelli, il 27enne Andrea Sartori e il 22enne Daniele Paolazzi, appassionati parapendisti, che il 24 marzo sono decollati alle 12:13 dal Costalta, nel comune di Baselga di Piné, per arrivare a Lienz, in Austria, cinque ore e mezzo dopo.
“Quel giorno avevamo tutte le previsioni e il vento a favore per andare verso nord- racconta Sassudelli a Il Dolomiti, già conosciuto per essere stato il primo a lanciarsi con il parapendio dal Campanile Basso – Abbiamo deciso tutto soltanto mentre eravamo in volo, all’altezza di Canazei, comunicandocelo via telefono. Lì abbiamo deciso di proseguire verso l’Austria”.
Non è la prima volta vengono fatti voli così lunghi in parapendio, ma come ci ricordano i protagonisti di quest’avventura, “non sono stati i chilometri a fare la differenza, anche se è una distanza importate, ma piuttosto la difficoltà nel percorrere un tratto da Sud a Nord perché ci sono diverse valli da attraversare e catene montuose. È rara una tratta simile perché le condizioni ottimali per volare non ci sono sempre”. Nella zona alpina, il record nella distanza è di “300 chilometri”, commenta Sassudelli.
Il progetto iniziale era volare fino a Canazei per poi rientrare al punto di partenza, “ma le previsioni meteo non sembravano essere dalla nostra parte, così il nostro piano diventò quello di rimanere in zona”. Verso mezzogiorno il decollo: “Tempo di entrare nell'imbrago e una bolla termica ci porta subito a 2.400 metri di quota – racconta Sartori – manteniamo il viaggio a quota tra i 3mila e i 4mila metri”.

Il mezzo utilizzato è un parapendio senza motore: “Abbiamo sfruttato soltanto i venti e le bolle termiche, queste correnti di aria calda che ci consentono di guadagnare quota”, proseguono nel racconto.
Dopo diversi rallentamenti dovuti al vento in direzione contraria e abbassamenti in altitudine, alle 18.13 i tre parapendisti atterrano a Lienz, dopo più di cinque ore di volo.
“Era tutto talmente bello – sostiene Sassudelli – che quando ho passato il confine tra l’Italia e l’Austria con la luce del tramonto a più di 4.000 metri di quota, mi è venuto da piangere”. Alla sua commozione si aggiunge anche quella di Sartori: “Mi sono sentito minuscolo rispetto a questa immensa natura. La bellezza è stata anche arrivare assieme”.
Di seguito riportiamo il racconto dettagliato di Andrea Sartori, pubblicato in un post su Facebook: