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Una tappa del Giro d'Italia parte da Longarone a 60 anni dalla tragedia del Vajont, l'arrivo alle Tre Cime di Lavaredo: le montagne bellunesi protagoniste della corsa

Il Bellunese vede in calendario una partenza e due arrivi di tappa, Longarone-Tre Cime di Lavaredo e Oderzo-Val di Zoldo. Il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin: "Due frazioni che potrebbero essere decisive". Il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin: "Una buona occasione di visibilità"

Di Luca Andreazza - 17 ottobre 2022 - 18:51

BELLUNO. Le montagne bellunesi protagoniste del Giro d'Italia, significativa la partenza da Longarone a 60 anni dal disastro del Vajont con l'affascinante arrivo alle cospetto delle Tre Cime di Lavaredo. E' stato svelato ufficialmente il percorso della corsa rosa 2023 al teatro Giorgio Gaber di Milano nell'evento organizzato da Rcs.

Il bilancio totale della prossima corsa rosa sul fronte bellunese con una partenza e con due arrivi di tappa. "Avremo due giorni interi di promozione planetaria - spiega Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno e sindaco di Longarone - il nostro territorio sarà al centro dell’attenzione sportiva con una copertura mediatica eccezionale. Presenterà inoltre due tappe che da sole potrebbero decidere le sorti della manifestazione: si conferma il legame indissolubile, fatto di fascino e sport, tra la corsa rosa e le montagne rosa, che da sempre è tra le grandi bellezze del nostro Paese".

 

La corsa entrerà in provincia di Belluno giovedì 25 maggio con la Oderzo-Val di Zoldo: 160 chilometri e l’arrivo in salita a Palafavera, già conclusione di tappa nel 2005. "Una buona occasione di visibilità", dice Camillo De Pellegrin, sindaco di Val di Zoldo. "Ora dobbiamo mettere insieme tutte le realtà del nostro territorio per condividere e organizzare eventi collaterali".

Il giorno dopo (venerdì 26 maggio) sarà la volta del classico tappone dolomitico: la frazione Longarone-Tre Cime di Lavaredo (182 chilometri) proporrà nell’ordine Campolongo, Valparola, Giau, Falzarego e Tre Croci prima dell’ultima salita, poco meno di 8 chilometri con pendenza media al 7,6% e punte massime al 18%.

"Saranno due giorni spettacolari di sport e di festa di popolo come solo il Giro sa essere", prosegue Padrin. "Questa manifestazione raggiunge mediamente 10,4 milioni di spettatori coinvolti, con una copertura televisiva internazionale. Quindi è anche una grandissima occasione di promozione territoriale. Già da qualche anno con la Regione Veneto abbiamo deciso di puntare sul Giro come leva promozionale e nel 2023 attraverseremo le montagne più belle del mondo ma anche la memoria, con il passaggio vicino al cimitero delle vittime del Vajont, in occasione dei sessant’anni dal disastro del 9 ottobre. Proprio per questo, attiveremo un gruppo di lavoro con i Comuni città di tappa e con la Dmo Dolomiti, che avrà il compito di coordinare le due tappe e gli eventi collaterali che nasceranno. E anche promuovere il prodotto bike, per spingere sulla ciclabilità come vettore turistico sostenibile".

Presente anche il Trentino con l'arrivo sul Monte Bondone e con la partenza da Pergine Valsugana. "Dopo la cronometro Trento-Rovereto del 2018, martedì 23 maggio 2023 torneremo nuovamente a ospitare una delle corse ciclistiche più prestigiose del mondo", commenta Franco Ianeselli, sindaco di Trento. "E' una notizia bellissima, che in questi tempi bui ci aiuta a vedere un po’ più 'rosa'. I campioni arriveranno alle Viote dopo aver percorso i 197 chilometri di un itinerario spettacolare che costeggia il lago di Garda, passa per Rovereto, Calliano, Aldeno e Garniga".

Come anticipato nelle scorse settimane da Il Dolomiti le ipotesi forti erano Monte Bondone e Pergine Valsugana (Qui articolo). Partenza da Sabbio Chiese per tagliare il traguardo sull'Alpe di Trento. "Per la città - dice Ianeselli - per il nostro Monte Bondone accogliere il Giro significa non solo riempire gli alberghi e i ristoranti, non solo lavorare come non mai, ma anche essere visti in mezzo mondo perché la ribalta della corsa rosa davvero non ha uguali".

 

Spazio poi alla diciassettesima tappa il giorno successivo: Pergine Valsugana-Caorle di 192 chilometri. "Qualche mese fa sono stato contattato dal presidente dell’Apt Valsugana e Lagorai per sentire se eravamo disponibili a ospitare la partenza di una tappa. Abbiamo aderito subito con entusiasmo", commenta Roberto Oss Emer, sindaco di Pergine. "Il Giro è una vetrina incredibile per un territorio che ha anche ambizioni turistiche e che vuole promuovere le proprie specificità. Abbiamo ospitato un arrivo in Panarotta nel 2014 dopo 40 anni di assenza dal territorio, un evento eccezionale. La corsa edizione abbiamo visto una tappa impegnativa, quella con arrivo a Lavarone con la salita del Menador che era preceduta dalla salita da Pergine al Compet che è gemellata con l’Alpe d’Uez: quest’anno siamo ben felici di ospitare la partenza di una tappa che sembra destinata ai velocisti. Saranno due giorni di presenza della carovana che porterà gente, darà visibilità a tutto il territorio".

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