Malga Zangola, la replica di Italia Nostra al sindaco Cereghini: "Il danno sarebbe irreparabile. Comune e Asuc corresponsabili"
"Il rifugio Nambino, raggiungibile solo a piedi, è un esempio unico di utilizzo rispettoso e sensibile del patrimonio ambientale. L'intervento sulla malga è inaccettabile" commenta l'associazione presieduta in Trentino da Manuela Baldracchi

PINZOLO. Zangola, Atto Terzo. Non si placa la polemica riguardo il futuro dell'ex Malga Zangola (che prevede il restauro completo e la volontà è di creare un “bar e aprés ski” con tanto di "spiaggia" e discoteca in un'area verde di 1.500 metri quadrati) con la sezione trentina di Italia Nostra che replica al sindaco di Pinzolo Michele Cereghini che, dopo il primo comunicato emesso dalla sezione trentina dell'associazione ("Un pesante sopruso intentato ancora una volta ai danni del paesaggio campigliano e un’offesa diretta al cuore di chi la montagna la vive, la sente e la rispetta"), si era espresso così a riguardo:
"L'area interessata è la piana dell'ex malga Zangola, non l'area di Nambino che l'Asuc intende salvaguardare. Voglio chiarire che il comune si esprime solo per la deroga urbanistica chiesta dall'Asuc di Fisto, dopo che un operatore privato ha ottenuto i pareri favorevoli dalla commissione coordinamento. Abbiamo fatto una valutazione urbanistica e, in relazione al rapporto tra enti pubblici, il comune di Pinzolo ha espresso parere positivo. Sull'aspetto architettonico si sono espressi altri enti".
Italia Nostra non ci sta. Assolutamente. E tuona ancora.
"A proposito della proposta progettuale relativa all’ex Malga Zangola - scrive l'Associazione -, il Sindaco di Pinzolo nella sua replica all’articolo di Italia Nostra, precisa che l’intervento ricade nella piana dell’ex Malga Zangola e
non della Val di Nambino (concetto che era fin dall’inizio chiarissimo a tutti), ma la piana dove è situata la ex malga Zangola trovasi alla base della omonima valle, ove è il Rifugio ed il lago di Nambino, e quindi la piana è comunemente denominata piana di Nambino".
"Meraviglia - prosegue Italia Nostra nella propria nota ufficiale - che chi dovrebbe salvaguardare gelosamente il proprio territorio non tenga conto del danno che provocherebbe la trasformazione proposta in una zona adiacente all’area ancora risparmiata da vie, impianti e lottizzazioni, dove il rifugio Nambino raggiungibile solo a piedi è un esempio unico di utilizzo rispettoso e sensibile del patrimonio ambientale. Il Sindaco afferma, inoltre, che il Comune di Pinzolo, dopo il giudizio positivo espresso della commissione coordinamento, ha soltanto “approvato la deroga urbanistica” richiesta dall’Asuc di Fisto. Tale frazionamento e scarico delle responsabilità lascia alquanto stupefatti. Infatti la presa di posizione di Italia Nostra si è concentrata in primo luogo sull’ aspetto anticulturale e di annullamento del carattere identitario del luogo che caratterizza la proposta del gruppo “5 Club Mdc” e che risulta ancora più dannoso della pur inaccettabile soluzione dell’intervento sulla malga. Di questo il Comune e l’Asuc sono senz’altro corresponsabili".