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Ugo Rossi presenta la manovra finanziaria: ''E' il bilancio della legislatura''
Rossi parla del Trentino che per 5 anni ha governato, descrivendolo così: "Un Trentino orgoglioso della sua specialità, un Trentino possibile perché sostenibile, capace di essere aperto al futuro, consapevole che l'identità non è un fatto statico ma in evoluzione continua"

TRENTO. La relazione del governatore sulla manovra finanziaria che da lunedì sarà discussa in Consiglio provinciale è durata un'ora. Un lungo intervento per illustrare quello che in ultima analisi è il bilancio di un'intera legislatura.
Rossi parla del Trentino che per 5 anni ha governato, descrivendolo così: "Un Trentino orgoglioso della sua specialità, un Trentino possibile perché sostenibile, capace di essere aperto al futuro, consapevole che l'identità non è un fatto statico ma in evoluzione continua".
Nelle prime battute paragona l'innovazione kessleriana di cinquant'anni fa alle attuali riforme in campo scolastico: "E' con lo stesso spirito che si sono sviluppate, a partire dall'introduzione del trilinguismo. Una scelta contestata - afferma - ma del resto non andò così anche in altri casi, come quando fu istituita la Facoltà di Sociologia?"
Il 'riformismo' della legislatura Rossi è sottolineato in un elenco: "La revisione della Riforma istituzionale con la fusione dei comuni;, la riforma urbanistica, quella degli appalti, della dirigenza, l'istituzione della consulta per lo Statuto".
E l'elenco continua: "La legge sulla scuola, sullo sport, sulla cultura, la legge sull'informazione, sulle cave, la riforma del welfare degli anziani, il piano della mobilità sostenibile, il piano socio-sanitario, il piano delle politiche del lavoro, l'introduzione dell'imposta di soggiorno".
"La nostra azione di governo - afferma quindi Rossi - non solo ha rappresentato l'argine all'avanzata del populismo e della demagogia, ma ha saputo anche garantire le condizioni per mantenere salda la nostra Autonomia speciale e per far tornare a crescere il Trentino".
Una crescita che il governatore pone prudentemente all'1,6% nel 2018. "Veniamo da una stagione difficile, segnata dalla crisi economica. Oggi cogliamo segnali di ripresa importanti anche in Trentino ma non possiamo nasconderci che le cose non sono rimaste le stesse".
Ma ecco, in cifre, la fotografia della situazione, da cui si basa la manovra di bilancio presentata dal governatore: "I dati più recenti dell’economia trentina ci mostrano un aumento del fatturato del 2,5% nel primo semestre dell’anno con la miglior performance sul mercato italiano che raggiunge il 6,3%; aumentano anche le esportazioni (+10%, rispetto al +8% nazionale)".
Il turismo, secondo i dati snocciolati durante la relazione, ha fatto registrare la migliore stagione di sempre: l’aumento delle presenze complessive è pari al 4,3%; aumentano anche i consumi delle famiglie (+1,6%) che ci parlano di una ritrovata fiducia".
"La disoccupazione è scesa dal 6,5% del 2013 al 4,6% di oggi, è aumentato il tasso di occupazione dal 65,5% del 2013 al 69,8% di oggi. Anche le imprese investono di più (incremento del 20,6% degli investimenti materiali e del 5,7% di quelli immateriali).
Dal 2013 l’economia trentina mostra un trend in aumento e nel periodo 2013- 2016 la crescita cumulata del PIL è stata pari al 2,6%, lasciando dunque alle spalle le forti contrazioni del 2008/2009 e del 2012. Nel 2017, la crescita oscillerà tra l’1,6 e l’1,7% con previsioni che ci parlano di un mantenimento di questo valore anche negli anni futuri.
"Credo che sia interessante anche una rapida valutazione del trend del PIL pro-capite (in PPA per abitante) anch’esso in crescita, che passa da 34.300 del 2013 a 35.500 del 2015. Sono dati che posizionano il Trentino tra le realtà più ricche dell’Italia e dell’Europa (siamo tra le prime 50 regioni su un totale di 268)".
"Il segno più di questa finanziaria guarda al futuro - spiega Rossi - affinché l'autonomia generi autonomia: nelle persone, nelle imprese, nelle famiglie. Un'autonomia - continua il governatore - che sappia aprire relazioni economiche, sociali, umane, relazioni tra gli istituti di ricerca, relazioni istituzionali, perché l'autonomia la portiamo avanti solo se siamo capaci di essere in un contesto più ampio del nostro".