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Altoatesini ''antipatici e arroganti meglio i trentini''. L'operazione simpatia da dove deve partire?
A pochi giorni dalla pubblicazione dello studio commissionato dal consiglio provinciale di Bolzano per capire come sono visti gli altoatesini dal resto degli italiani e dai risultati emersi il quotidiano altoatesino Salto.bz si interroga. Ecco cosa emerge

BOLZANO. “Wenn mir sou weitermochen nocher werfen sie ins vi den Stoot aussi”. Come dire: "Non preoccupiamoci, facciamo tranquillamente gli stronzi, così ci buttano fuori dallo Stato". E' quanto scriveva un utente sotto il profilo di Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) e rappresenterebbe una logica molto in voga in Alto Adige.
A pochi giorni dalla pubblicazione dello studio commissionato dal consiglio provinciale di Bolzano per capire come sono visti gli altoatesini dal resto degli italiani e dal fatto che il risultato emerso non sia proprio dei più lusinghieri (sarebbero arroganti e antipatici meno accoglienti e empatici dei cugini trentini) ecco l'analisi del quotidiano nostro partner, Salto.bz sul tema. Parte da questa riflessione chiedendosi: "Se il Sudtirolo e i sudtirolesi suscitano, in Italia, diffidenza e antipatia ciò non dipende (anche) dalla diffidenza e dall'antipatia che l'Italia e gli italiani suscitano in Sudtirolo?".
Noi aggiungiamo che, forse, l'antipatia comincia dalla base: iniziare a chiamarsi Alto Adige e altoatesini invece che usare i termini Sudtirolo e sudtirolesi sarebbe già un primo passo di avvicinamento verso il resto del Paese ma si sa, il problema è antico e il dubbio è amletico: essere o non essere? L'operazione simpatia, però, potrebbe partire anche da queste cose.