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Caos nel centrodestra, Berlusconi punta su Elena Testor candidata presidente
Ma oltre a questa proposta su cui Forza Italia "non farà le barricate", emergono spaccature profonde nei partiti e nella coalizione. Il nome di Fugatti è in bilico e rischia di impedire l'allargamento a Gios e Borga. Si riparte da capo, nulla è deciso

TRENTO. "Il forte appello che faccio ai colleghi eletti del centrodestra trentino e ai responsabili dei partiti è quello di non guardare solo nel proprio orticello grande o piccolo che sia - scrive Cristian Zanetti di Forza Italia - ma di avere una visione d’insieme che sappia mettere in rete persone, idee, competenze ma soprattutto persone che sappiano trovare la forza che ci unisce più che quella che ci divide".
Un appello accorato, quello dell'esponete azzurro, che tradisce una fibrillazione preoccupante sul fronte del centrodestra trentino. Il tema della presidenza rischia di mandare tutto a rotoli, di fiaccare il candidato 'naturale' Maurizio Fugatti e di far deflagrare le alleanze e gli stessi partiti in vista del voto del prossimo ottobre.
Sembrava che a destra, a differenza che a sinistra, fossero tutte rose e viole, che la compagine viaggiasse spedita verso il traguardo, andando a conquistare la Provincia dopo i 20 anni di dominio del centrosinistra autonomista. Ma i bastoni tra le ruote sono loro stesi che se li mettono, esponenti di un centrodestra che ultimamente sembra tutt'altro che unito.
Nei giorni scorsi si è assistito a una spaccatura in Fratelli d'Italia, con Marika Poletti data vicina all'ipotesi Geremia Gios presidente e invece De Bertoldi sostenitore convinto di Fugatti. Da Roma, per evitare che i panni bagnati fossero lavati in piazza, si è imposto ai dirigenti locali di tapparsi la bocca per non dare in pasto alla stampa le beghe interne.
Ma seppur ufficialmente nulla si possa dire, è risaputo che il dibattito giri attorno a questo tema: tenersi la coalizione così com'è con la Lega egemone e con il rischio che 'cannibalizzi' tutti i piccoli partiti che la circondano o allargare a Rodolfo Borga e a Gios con quest'ultimo candidato presidente.
Un dibattito che cova da giorni, che persiste seppur in tanti vogliano negarlo, Un dibattito che monta sempre di più, con alcune varianti da tenere in considerazione: come quella di Elena Testor. Oggi, infatti, il suo nome alla guida della coalizione è stato 'benedetto' da Silvio Berlusconi addirittura.
Ieri pomeriggio Michaela Biancofiore, ed il Commissario e Maurizio Perego, sono stati ricevuti ad Arcore. "Nel corso del cordiale colloquio - scrivono i due azzurri - è stato fatto il punto sulle prossime elezioni. Per quanto invece riguarda la scelta del candidato presidente, Silvio Berlusconi ha garantito il proprio pieno appoggio alla Senatrice Elena Testor".
Per Berlusconi, Perego e Biancofiore, la senatrice eletta in Valsugana "è la fotografia vivente dei valori dell’Autonomia". Ma nonostante questo endorsement, Berlusconi richiama "a perseguire l’obiettivo primario della unità della coalizione". Forza Italia non intende quindi "fare barricate per imporre una propria candidatura".
Ma il significato politico di questa dichiarazione è estremamente importante: significa che tutto è ancora in ballo, che nessuna decisione è stata presa, che i tavoli fatti fino ad ora sono senza gambe, non stanno proprio in piedi. "Non stanno in piedi - spiega un esponente di Forza Italia - perché fino ad ora si è dato per escluso Borga. Ma senza di lui, che centrodestra è?".
Un centrodestra a trazione leghista, che però non va bene a tutti. Né a tutti in Forza Italia, né a tutti in Fratelli d'Italia, né a tutti in Progetto Trentino. Sembra che solo Agire di Claudio Cia sia con Fugatti senza se e senza ma, pronmto a seguirlo anche se a un certo punto la Lega si stuferà di chi la tira tanto lunga e andrà da sola. Perché anche questa è un'ipotesi che qualcuno sta sondando.
Ma a proposito di sondaggi, sembra che ne stia girando uno che vede la Lega oltre il 20%. Un sondaggio forse farlocco, ma di questo si parla in questi giorni: "E l'altro 20% dove lo troviamo - osserva lo stesso di Forza Italia - gli altri partiti non fanno l'altro 20 e per vincere serve il 40%".
"Bisogna allargare il fronte", questo è l'obiettivo di chi vuole davvero competere con il centrosinistra. Ma per farlo si deve scendere a patti con Gios, con Borga, mettendo in discussione anche Fugatti perché se c'è lui gli altri non ci stanno. Sorge quindi il dubbio: "Ma si vuol vincere per davvero?"