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Claudio Cia: ''Gios candidato presidente? No, grazie. Se non sarà Fugatti ci riteniamo liberi''
L'alleanza di centrodestra non sembra scricchiolare e Agire contesta piuttosto il metodo. Inutile però nascondere che la proposta ufficiale di Geremia Gios quale possibile candidato presidente dell'area di centrodestra ha innervosito parte della coalizione

TRENTO. "Se Fugatti, in accordo con la Lega, decidesse di fare un passo di lato, allora Agire si potrebbe ritenere libera da qualunque impegno assunto", queste le parole di Claudio Cia all'indomani della proposta targata Civica, Autonomisti e Rivoluzione Felice che vede Geremia Gios come candidato presidente per il centrodestra (Qui articolo).
Bene specificare subito, l'alleanza di centrodestra non sembra scricchiolare e Agire contesta piuttosto il metodo, un avvertimento. "Li abbiamo invitati a sedersi intorno al tavolo - evidenzia Cia - ma hanno inviato un emissario. Noi siamo in fase di chiusura del programma e questi vengono a dettare le regole del gioco: la pazienza è quasi finita".
Inutile però nascondere che la proposta ufficiale di Geremia Gios quale possibile candidato presidente dell'area di centrodestra ha innervosito parte della coalizione.
"La priorità è quella di discutere e trovare convergenza sul programma - prosegue Cia - solo dopo sul candidato presidente. A oggi non hanno mai partecipato al tavolo programmatico del centrodestra autonomista: un fatto incomprensibile, vista la comunanza di valori e non hanno mai contribuito a scrivere una sola riga del programma di governo. L’unico contributo arrivato è stato indicare il nome di Gios alla guida della coalizione, alla quale non hanno ancora aderito".
E ormai il tempo inizia a stringere: la tornata di ottobre è dietro l'angolo. "Nulla di personale contro Gios - ribadisce Cia - ma è una questione politica e come tale va considerata. Come Agire siamo consapevoli che la Lega ha un consenso importante: rappresenta il primo partito della coalizione e per questo crediamo abbia l'onore e l'onere di esprimere il candidato presidente".
Le parole chiave sono certezze e chiarezza. "Il perimetro della coalizione è definito e questo è un punto di forza. Noi li aspettiamo, ma non aspettiamo Godot e non possiamo permetterci che dopo tre mesi per elaborare il programma e attendere le formazioni politiche 'territoriali' che sembrano interessate al nostro progetto politico arrivano per dettare le condizioni".
Insomma Agire riparte sempre da Maurizio Fugatti. "E' e resta il candidato presidente - conclude Cia - in caso di passo di lato ci deve essere la massima condivisione per un nome alternativo, ma il nostro percorso è deciso e possiamo intraprendere anche altre strade. Il tempo per riflettere riteniamo sia stato sufficiente: basta tergiversare, fare una scelta fa la differenza e dobbiamo decidere".