
Tavolo centrosinistra, l'incredibile mossa di Azione e [...]

"L'Alto Adige è senza nome da 100 anni". Gli Schützen [...]

Lutto nella politica trentina, è morto Claudio Taverna

Provinciali, +Europa si spacca e interviene il segretario [...]

Migazzi nominato nella Commissione dei 12, le minoranze [...]

Provinciali, passo indietro degli autonomisti. Ritirata [...]

Provinciali, è rottura fra Valcanover e +Europa. [...]

Music Arena, il S. Chiara dice ''no'' alla caparra per i [...]

Accoglienza, in aumento gli arrivi in Trentino ma i posti [...]

Concerto di Vasco Rossi, il conto aumenta: dopo le [...]
Cottarelli a Trento: ''Stavo per guardare Breaking Bad quando ha chiamato il Quirinale. Sono contento del nuovo governo''
Mattarella gli aveva affidato l'incarico ma alla fine è nato il governo politico a guida Conte. Mister ''spending review'' spiega cosa avrebbe fatto da premier: "Mi piace l'idea di semplificare la burocrazia e la lotta all'evasione. Non mi piace l'idea di aumentare il debito. Primo tema da affrontare? Gli sbarchi''

TRENTO. "Avevo appena finito di fare lezione con i miei studenti, ero rientrato a casa e stavo per mettermi a guardare Breaking Bad quando ha suonato il telefono ed era il Quirinale, ma fin dall'inizio ho sperato riuscisse a nascere un governo politico". Niente zainetto da ricercatore, ma trolley alla mano e abito sempre impeccabile. E dire che c'assomiglia anche un po' a quel Bryan Cranston protagonista della mitica serie americana.
Carlo Cottarelli è parso molto sollevato questa mattina a Trento, fuori dalla facoltà di Lettere. Intorno alle 12 era atteso per prendere parte al Festival dell'Economia ed è stato di parola. Nonostante fino a ieri fosse in ballo per la presidenza del consiglio. Sono state giornate convulse e difficili e glielo si legge in faccia. Il sorriso si allarga alla domanda ''è contento di essere a Trento'' e la risposta è sincera: "Assolutamente sì, per me è molto meglio essere qui''.

Le domande, però, erano tante e lui non si è sottratto prima di partecipare alla conferenza dedicata al suo libro "I sette peccati dell'economia italiana". "Il nuovo governo politico - spiega - permette di evitare una nuova campagna elettorale che si sarebbe concentrata solo sul sì euro e sul no euro mentre, per fortuna, speriamo di aver messo da parte questa discussione. Ora partirà questa nuova legislatura, hanno un programma e penso lo attueranno. Personalmente non mi piace l'idea che hanno che per crescere serva aumentare il deficit pubblico. Io non sono d'accordo perché l'Italia ha già un debito pubblico molto elevato. Sono d'accordo, invece, sulla proposta di semplificazione della burocrazia, sulla lotta alla corruzione e all'evasione fiscale, anche se non ne condivido gli strumenti da loro pensati".
E poi c'è il grande tema delle pensioni, visto che poi alle 14.30 sarà il turno di Elsa Fornero salire sul ''palco'' di Lettere per il Festiva dell'Economia. "Sulle pensioni non possiamo avere una riforma che ci fa spendere di più - prosegue Cottarelli -. Si possono fare degli aggiustamenti alla leggi attuali anche per tutelare alcune categorie particolarmente disagiate, ma spendiamo già troppo per le pensioni". E il problema più immediato da affrontare qual è? "Per una questione stagionale ora si proporrà subito la questione degli sbarchi - conclude l'attuale direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici dell'Università Cattolica -. Poi ci sarà da elaborare una legge di bilancio. Io l'avrei fatta per ridurre il deficit, loro la faranno con una prospettiva di aumento almeno per quanto riguarda gli accordi con l'Europa. C'è poco da fare. Flat tax e altri punti fondanti del programma se attuati, a regime, provocheranno un aumento del deficit di 110/125 miliardi. Ovviamente non faranno tutto subito ma qualcosa dovranno fare".