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“Bloccheremo la città” blitz dei militanti di Fridays For Future per lanciare il quarto sciopero globale per il clima
Esposto uno striscione dal cavalcavia della tangenziale per denunciare l’emergenza climatica in atto: “Con questo gesto lanciamo ufficialmente lo sciopero del prossimo 29 novembre”. L’obiettivo? “Immobilizzare la città intera”

TRENTO. Nuova provocazione dei manifestanti di Fridays For Future Trento che hanno esposto uno striscione inequivocabile: “Il tempo è scaduto, blocchiamo il mondo”.
Il messaggio è comparso sul cavalcavia della tangenziale, nella zona del parcheggio Zuffo, per denunciare l’emergenza climatica, “non più imminente ma ormai chiaramente in atto”. Un esempio lampante, ricordano i manifestanti, sono state le mareggiate che hanno devastato Venezia e tante altre città italiane.
Il luogo, peraltro, non è stato scelto a caso: infatti la rotonda rappresenta uno snodo centrale “del soffocante” traffico cittadino “che ogni giorno inquina l’aria che respiriamo”. L’obiettivo dichiarato è quello di lanciare il quarto sciopero globale per il clima, previsto per il prossimo 29 novembre, nel corso del quale i giovani ambientalisti intendo occupare la stessa rotonda con l’intento di paralizzare l’intera città.
Anche la data scelta però non è casuale: infatti per quel giorno è previsto il così detto Black Friday, giornata di apoteosi del consumismo mondiale. “Il consumo sfrenato e ingiustificato – spiegano i militanti di Fridays For Future – è una delle principali cause del cambiamento climatico e della devastazione che questo porta con sé”.
La questione, però, non si ferma qui, il concentramento della mobilitazione si svolgerà proprio in una delle rotonde più trafficate del capoluogo, questo per denunciare una concezione “ormai insostenibile” di mobilità che pone al centro il trasporto privato. “Concezione tanto cara all’attuale amministrazione provinciale – attaccano gli scioperanti – dal momento che ha costruito la propria campagna elettorale sulla costruzione di un’autostrada, la A31 Valdastico, che per collegare in maniera ‘rapida’ il Trentino con il Veneto distruggerebbe intere valli e montagne”.
È anche contro grandi opere come questa che si battono i manifestanti: “Vogliamo esprimere il nostro dissenso contro un’amministrazione che alle nostre manifestazioni risponde con ‘amichevoli’ pacche sulle spalle – concludono – per poi portare avanti progetti di devastazione ambientale come autostrade e bacini idrici artificiali”.
Per organizzare lo sciopero “in maniera chiara e orizzontale” i manifestanti si riuniranno in un’assemblea aperta prevista per oggi, mercoledì 20 ottobre, alle 18 allo studentato Mayer.