Elettrificazione della Valsugana, Degasperi: “La Pat resta immobile? Rfi ha già stilato il cronoprogramma dei lavori"
I 60 milioni per l’elettrificazione della linea ferroviaria Trento-Bassano sono già stati stanziati e adesso c’è anche un calendario per la realizzazione del progetto, ma in Trentino tutto sembra tacere. Degasperi: “Sul versante veneto i lavori sono già iniziati ma qui i sindaci non sono stati avvisati, se va avanti così rischiamo di perdere i fondi”

TRENTO. Un treno che rischiamo di perdere, almeno questo è l’allarme lanciato dal consigliere del Movimento 5 Stelle Filippo Degasperi a proposito dell’elettrificazione della linea ferroviaria Trento-Bassano.
Ma facciamo un passo indietro, il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014‐2020 viene istituito ancora del 2013 quando al governo c’era Enrico Letta, qui vengono stanziate le risorse finanziarie aggiuntive nazionali, destinate a finalità di riequilibrio economico e sociale, nonché a incentivi e investimenti pubblici. Nel dicembre 2016, al ministero delle infrastrutture e dei trasporti c’è Graziano Delrio, il Comitato interministeriale per la programmazione economica approva il Piano operativo Fondo sviluppo e coesione Infrastrutture 2014-2020.
In cima alla lista degli interventi da eseguire sulle infrastrutture del comparto ferroviario, sotto la voce “Completamenti di itinerari già programmati” troviamo proprio l’elettrificazione linea Trento‐Bassano. Progetto da 60 milioni di euro, di cui 59 provenienti da fondi nazionali e 1 da altre risorse.
Nell’apposita scheda si legge: “Gli interventi consistono in una prima fase di elettrificazione della linea regionale Trento‐Bassano del Grappa, finalizzata al miglioramento dei servizi tra la Provincia Autonoma di Trento e la regione Veneto. L'intervento è strettamente correlato ad analoghi sviluppi avviati sul versante Veneto dove è prevista l'elettrificazione della tratta Castelfranco‐Bassano”.
A luglio di quest’anno, su proposta del Movimento 5 Stelle, viene approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta a “proporre e sostenere all’interno delle opere infrastrutturali in vista delle Olimpiadi 2026 il potenziamento e l'elettrificazione della linea ferroviaria della Valsugana all'interno della proposta di un anello delle Dolomiti – ma anche – ad attivarsi presso Refe Ferroviaria Italiana (RFI) per l'immediata cantierizzazione dell'importo già stanziato e citato in premessa” (QUI articolo).
Per comprendere meglio l’urgenza di questo intervento basti sapere che i convogli ferroviari che oggi percorrono la Valsugana sono mezzi superati e molto lenti, che montano ancora motori diesel da 20.000 centimetri cubici. Rappresentando di fatto un'ulteriore fonte di inquinamento in una valle già provata dalla presenza di industrie e traffico pesante.
“Di queste somme si sono perse le tracce, non ci sono stati nuovi aggiornamenti circa l'evoluzione della progettazione e delle tempistiche di realizzazione”, accusa Degasperi.
Nell’estate 2017 sullo stesso tratto ferroviario erano stati eseguiti dei primi lavori che per assenza di programmazione e comunicazione al territorio, avevano causato non pochi problemi a ospiti e operatori turistici trentini.
“Ora però siamo venuti a sapere che sul versante veneto i lavori sono già incominciati – spiega Degasperi –inoltre la Rete Ferroviaria Italiana ha pubblicato il cronoprogramma delle attività e del piano finanziario”.

Infatti con il primo semestre 2019 Rfi fa coincide la fine della fase di progettazione, mentre tra il secondo semestre del 2019 e il primo del 2020 si procederà con l’affidamento dei lavori, dal secondo semestre 2020 invece si partirà con i lavori veri e propri.

Passano i mesi ma la Pat continua a non dare segnali, fatto salvo per un comunicato pubblicato lo scorso 20 giungo in cui si fa riferimento genericamente a 177 gli interventi infrastrutturali, di questi 6 interesseranno le ferrovie, “sono previsti fra l'altro gli interventi alla stazione di Calliano, a Trento per la realizzazione delle barriere antirumore sul tratto cittadino della ferrovia del Brennero, lato Ovest (in vari lotti, indicativamente da Corso Buonarroti fino al Muse, vari lotti), la realizzazione della nuova rimessa di Trentino trasporti”.
Anche qui non c’è nessuna menzione all’elettrificazione della tratta Trento‐Bassano “La Pat continua a rimanere silente – afferma il consigliere pentastellato – i sindaci non sanno ancora nulla e nessuno ha preso contatti con loro. Non vorrei – affonda il colpo Degasperi – che a forza di procrastinare ci lasciassimo sfuggire nuovamente dei fondi già stanziati, o peggio che questi venissero dirottati per sostenere altre infrastrutture magari andando ad aggiungere cemento sulle valli trentine”.