Inserimento della funivia Trento-Bondone, bacino alle Viote e ''No'' all'apertura della discarica di Sardagna: via libera in Comune al nuovo Prg di Trento
Dopo cinque giorni di discussione il piano regolatore generale del capoluogo è passato nella notte tra venerdì 19 e sabato 20 luglio con 24 voti favorevoli, 6 astenuti, 2 contrari e 1 non votante. Dal Pd al Patt e il centrodestra unito, tutti soddisfatti per le variazioni al piano regolatore che punta sullo stop al consumo del suolo

TRENTO. Il grande impianto funiviario Trento-Bondone, il bacino artificiale alle Viote, l'interramento della ferrovia del Brennero e creazione di un boulevard, la contrarietà alla riapertura della discarica di Sardagna e la possibilità per l’Università di estendere lo studentato nella zona di San Bartolomeo. Questi alcuni punti passati nella variante del Prg del Comune di Trento. Dopo cinque giorni di discussione il piano regolatore generale del capoluogo è passato nella notte tra venerdì 19 e sabato 20 luglio con 24 voti favorevoli, 6 astenuti, 2 contrari e 1 non votante.
Il documento, oggetto di un duro scontro politico e centinaia di emendamenti, è stato votato dopo una mediazione del sindaco Alessandro Andreatta e i diversi gruppi in consiglio comunale, dalla maggioranza e da #InMovimento, mentre Lega e centrodestra si sono astenuti, il Movimento 5 stelle è stato contrario e il rappresentante dei Verdi ha abbandonato l'aula.
"Il centrodestra ha tentato di stravolgere la variante con oltre 500 emendamenti - commenta Paolo Serra, consigliere comunale del Pd - ma questo immane sforzo si è tradotto in circa 30 emendamenti che sono stati accolti dalla maggioranza perché condivisibili: rientravano negli obiettivi prefissati. Abbiamo tolto 300 mila metri quadri di edificabile e questo ha un significato importante in quanto in linea con il recupero del territorio. La forza di questo piano è la coerenza con gli obiettivi che questo consiglio comunale si è dato".

Una variante che prevede anche il salvataggio dalla demolizione dell'ex Casino Bersaglio in corso Buonarroti, si punta al restauro per aprire un museo trentino-tirolese. In agenda anche un significativo incremento alle zone D8 per rendere Trento più turistica soprattutto in favore degli esercizi pubblici e delle attività commerciali. "Siamo soddisfatti - spiega Alberto Pattini, capogruppo comunale del Patt - bene anche l'inserimento del boulevard, abbiamo 8 anni per farci trovare pronti e il grande impianto, ora ci si può attivare per trovare i privati interessati: si può iniziare a ragionare".
Insomma, stop a consumo di territorio in quanto risorsa non rinnovabile per salvaguardare ambiente e paesaggio. "Il prg - evidenzia Pattini - prevede anche la possibilità di estendere gli edifici in zona Bosco per il recupero a uso residenziale dell'intera superficie esistente, quindi si facilita l'utilizzo dei sottotetti a abitazione tramite l'estensione a 17 anni il limite temporale per il recupero. Inserita anche la ridefinizione delle zone H2 a verde privato con ampliamento di edificazione per nuclei familiari, mentre sono stati stralciati dal piano le aree produttive con presenza di residenze, elettrodotti e andamenti altimetrici problematici".

E ancora sono state modificate le norme di attuazione per facilitare le pratiche burocratiche dei cittadini e c'è il pieno riconoscimento del ruolo degli orti in ambiente urbano per incentivare la realizzazione su suoli marginali e abbandonati pubblici e privati. "Una variante - prosegue Serra - che consente di blindare e liberare il futuro di Trento. Questo Prg guarda lontano per un equilibrio tra la dimensione del sogno e della concretezza della quotidianità. Ci siamo dati sfide alte perché abbiamo cercato di immaginare una Trento sostenibile, accogliente per chi ci vive, ci lavora, la frequenta per studio o per turismo. Abbiamo cercato di puntare sulla qualità della vita".
Anche il centrodestra, Lega, Civica Trentina e Forza Italia, esprimono soddisfazione. "La battaglia condotta in aula - dicono Gianni Festini Brosa e Martina Loss (Lega), Andrea Merler, Antonio Coradello e Fabrizio Guastamacchia (Civica Trentina) e Cristian Zenetti (Forza Italia) - non è stata ostruzionistica, ma costruttiva. Abbiamo dimostrato una grande attenzione ai cittadine e un attento esame alle modifiche proposte, tanto che le nostre proposte sono state accolte e riconosciute perché aderenti agli obiettivi".

Approvato anche un maxi-emendamento che raccoglie circa 40 modifiche al piano. "Tra queste - aggiunge il centrodestra - l’inserimento del nuovo bacino idrico sul Monte Bondone e la modifica di destinazione uso dell’immobile della CoFrut a Mattarello, cooperativa che conta 290 agricoltori, così come la possibilità per l’Università di estendere lo studentato nella zona di San Bartolomeo, l’introduzione sul lato nord del parco di Melta di un corridoio verde per realizzare una nuova viabilità, posti auto e una innovativa ipotesi di Co-housing nel lato ovest".
Oltre a queste aree dove si prevede la possibilità di progettazione di ampio respiro, sono diverse le varianti per cercare di migliorare la visione urbanistica della città, anche dal punto di vista agricolo e paesaggistico. "Il nostro contributo - concludono Festini Brosa, Loss, Merler, Coradello, Guastamacchia e Zenetti - ha caricato di un valore positivo un piano inizialmente scarso di risposte alla volontà dei cittadini. Restano però ancora forti critiche per la non sufficiente attenzione prestata alle istanze dei privati. Abbiamo comunque ancora una volta dimostrato come il centrodestra sia in grado di dimostrarsi compatto e capace di azioni propositive nell’ottica del futuro governo della città di Trento".