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Politiche del lavoro, Cigl Cisl e Uil scendono in piazza: "Questa Giunta toglie risorse ai più fragili e non ci ascolta. Facciamo più manifestazioni che consultazioni"
Presidio sotto il Palazzo della Regione in Piazza Dante per chiedere risposte certe alla Giunta. Pallanch: "Rischiamo un arretramento sul piano del welfare su tutto il territorio provinciale. Nutriamo grandi preoccupazioni soprattutto per i lavoratori più fragili, che fanno fatica ad andare avanti. A loro va il nostro pensiero". Spinelli: "I margini di operatività sono stretti ma proveremo comunque ad esplorarli"

TRENTO. "Siamo qui, oggi, per mandare un messaggio forte alla politica", così Milena Sega segretaria confederale Cisl del Trentino.
I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e tanti manifestanti si sono raccolti, oggi pomeriggio, sotto il palazzo della regione in piazza Dante a Trento, per chiedere risposte certe alla Giunta ma, soprattutto, per essere ascoltati. "La legge di stabilità provinciale riduce i finanziamenti alle politiche del lavoro bloccando interventi come la staffetta occupazionale e non libera risorse per il welfare adeguate a sostenere l'occupazione, in particolare quella femminile, e i servizi a favore delle famiglie e dell'invecchiamento attivo", si legge nella nota congiunta diffusa dei sindacati.
"Da Spinelli - continua Sega - abbiamo avuto solo risposte confuse e incerte che lasciano spazio a non pochi dubbi". I sindacati lamentano, insomma, una scarsa attitudine all'ascolto da parte delle istituzioni. Disinteresse che si traduce in un'inadeguata gestione delle risorse (che, comunque, ci sono). Giuseppe Pallanch, segretario Cisl: "Rischiamo un arretramento sul piano del welfare su tutto il territorio provinciale. Nutriamo grandi preoccupazioni soprattutto per i lavoratori più fragili, che fanno fatica ad andare avanti, che fanno fatica ad essere riconosciuti. A loro va il nostro pensiero. I nostri lavoratori sono indispensabili per la società e per il Trentino. La crescita del nostro territorio passa dai nostri lavoratori".
Le sigle sindacali sono scese in piazza per chiedere alla Giunta concrete politiche per il lavoro che tengano conto, soprattutto, dei crescenti bisogni delle famiglie e delle persone anziane. Politiche, insomma, che puntino ad uno sviluppo economico sostenibile, e inclusivo, della nostra Provincia.
"Non abbiamo interlocuzioni con la Giunta. Siamo più a fare manifestazioni che consultazioni", continua Sega.
Le preoccupazioni dei sindacati sono rivolte, soprattutto, alle fasce più deboli. E' di poche settimane fa l'ultimo incidente mortale sul lavoro. La vittima un operaio 63enne precipitato da un'impalcatura di un cantiere edile (QUI ARTICOLO). "La staffetta generazionale è indispensabile, per tutti. E lo è, soprattutto, nel mondo dell'industria dove arrivare a 67 anni è un dramma", commenta Ivana Dal Forno, segretaria Femca Trentino.
"Il nostro presidio non finisce con oggi - continua Giuseppe Pallanch -. La lotta continua. Ci faremo sentire sempre di più. La staffetta generazionale è fondamentale. Innanzitutto perché, come diceva la collega, è impensabile arrivare a 65, 66, 67 anni in un cantiere o in un presidio sanitario. Staffetta generazionale significa, anche, dare una risposta ai tanti giovani che faticano ad entrare nel mondo del lavoro e che, invece, sarebbero preziose risorse per lo sviluppo del nostro territorio".

Le risorse, per muoversi concretamente in questa direzione, ci sono. "La Giunta, se vuole, le risorse le trova - concludono i rappresentanti sindacali - ma a quanto pare ha in mente di destinarle ad altro. Ci siamo trovati diverse volte con l'assessore Spinelli ma, ad oggi, non abbiamo ricevuto risposte. E' una Giunta strana che guarda alle cose a cui non dovrebbe guardare e ignora quelle che dovrebbe prendere in (seria) considerazione. Una Giunta che toglie risorse ai più fragili. Un mondo alla rovescia".
Dopo il presidio, i rappresentanti sindacali hanno incontrato l'assessore allo sviluppo economico e lavoro Spinelli che ha così commentato: "Valuteremo la possibilità di aumentare in una certa misura lo stanziamento in favore di Agenzia del Lavoro pur nella consapevolezza dei margini molto stretti del Bilancio provinciale 2020. Ribadiamo al tempo stesso che l'attenzione rivolta dalla Giunta provinciale alle politiche del lavoro è massima, in caso contrario non avremmo neanche immaginato di porre mano alla stesura di un nuovo Piano provinciale del lavoro".
"Anch’io devo constatare un calo di risorse disponibili - ha continuato l'assessore - che vale per questo momento specifico ma che confido possa modificarsi in futuro. In sede di assestamento di Bilancio alcune delle misure sospese potranno ripartire, con le opportune novità che stiamo introducendo nel nuovo Piano provinciale. Abbiamo valutato che la staffetta generazionale così come concepita in passato, era uno strumento troppo oneroso e che stava evolvendo in maniera incontrollata. Su alcune misure lo stop imposto dalle ristrettezze del Bilancio è temporaneo. In sede di assestamento verranno modificate. Nel frattempo, però, siamo disponibili a valutare la possibilità di recuperare ancora alcune risorse da destinare all'Agenzia del Lavoro. I margini di operatività sono stretti ma proveremo comunque ad esplorarli".