Segnana: ''I voucher cultuali? Iniziativa positiva che riconfermiamo e potenziamo'' ma intanto la giunta taglia 30 mila euro. Zeni: ''Tutto viene lasciato alla casualità''
Un voucher, misura introdotta nel corso della giunta Rossi per garantire la fruizione dell’offerta culturale trentina anche ai figli minorenni delle famiglie numerose e delle famiglie beneficiarie del reddito di garanzia, utilizzato da 621 giovani. Ora l'esecutivo Fugatti passa da 190 mila a 160 mila euro. Mancano all'appello 30 mila euro

TRENTO. "Una proposta già avviata nel 2017 e 2018, riteniamo che questa sia una formula positiva per le famiglie per far frequentare ai nostri giovani spettacoli teatrali, cinema e attività culturali", queste le parole dell'assessora Stefania Segnana nel rilanciare il voucher culturale, che aggiunge: "La novità è l'inserimento delle Federazioni dei cori del Trentino, un modo per portare avanti le tradizioni. Un'iniziativa importante".
Insomma, si allarga la proposta e l'iniziativa viene considerata importante, ma evidentemente meno di altre per la giunta, che, infatti, ha tagliato le risorse destinate al voucher culturale: la maggioranza provinciale ha sottratto 30 mila euro. Si passa dai 190 mila euro nel 2017/18 e 2018/19 ai 160 mila euro per il 2019/20 e il 2020/2021.
Un voucher, misura introdotta nel corso della giunta Rossi per garantire la fruizione dell’offerta culturale trentina anche ai figli minorenni delle famiglie numerose e delle famiglie beneficiarie del reddito di garanzia, utilizzato da 621 giovani. Ora l'esecutivo Fugatti mette sul piatto circa 160 mila euro, 40 mila euro (contro i 50 mila della tornata precedente) per il percorso "teatri/cinema/filodrammatiche" e 120 mila euro (contro 140 mila) per il percorso "scuole musicali/bande musicali/cori". Ecco che nel progetto finanziato attraverso il Fondo regionale per il sostegno della famiglia e dell'occupazione mancano all'appello 30 mila euro.
Un provvedimento della precedente giunta che viene confermato ma depotenziato e un taglio intorno al 15%, ma forse diranno che è "razionalizzazione" e "efficientamento" come in sanità, che stride, poi, rispetto alle affermazioni della Provincia a trazione leghista per cui "La cultura è un bene cui tutti debbono poter accedere".
"E intanto - commenta Luca Zeni, consigliere provinciale in quota Partito democratico - la giunta ha approvato una proposta dell'assessore Mirko Bisesti per un bando attraverso il quale vengono stabilite le modalità per la concessione di contributi a sostegno di progetti di formazione musicale rivolti ai ragazzi per il corrente anno scolastico. Questi possono essere presentati dalle scuole musicali del territorio, iscritte nel registro provinciale: è previsto un finanziamento massimo di 24 mila euro, guarda caso una cifra che corrisponde più o meno al taglio sui voucher".
L'ex assessore mette nel mirino il modus operandi della giunta. Questo taglio per spostare le risorse sembra, infatti, ricordare un po' quello impartito al comparto della cooperazione e solidarietà internazionale. Risorse distratte da una parte per metterle da un'altra.
"Un ennesimo gioco di scatole cinesi - evidenzia il consigliere provinciale del Pd - che dimostra i limiti oggettivi della capacità amministrativa della giunta: si taglia da una parte per compensare dall’altra con scelte evidentemente ragionieristiche e che non hanno alcun profilo politico. Come spesso accade in simili frangenti, si decide di non decidere: ci si accontenta della 'coperta corta' senza mai provare ad allungarla. Si fa un piccolo 'taglietto' per coprire, con il ricavo, qualche altra modesta spesa e poi si rivende tutto questo come una lungimirante politica di attenzione ai trentini e alle periferie. Ecco tutti i limiti dei facili slogan 'Prima i trentini'; slogan che non fanno mai i conti con le risorse effettivamente disponibili".
E così l'ex assessore interroga la giunta: "Per quali ragioni si è scelto di ridurre la disponibilità finanziaria a sostegno del voucher culturale - conclude Zeni - dove sono stati reperiti i fondi garantiti per il finanziamento dei contributi alla formazione musicale e se esista una chiara linea di politica specifica della giunta provinciale nel settore culturale o se tutto è lasciato alla casualità nel reperimento occasionale di risorse per il sostegno ai progetti di vasto interesse pubblico e territoriale".