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A volte ritornano, idee e personaggi. Tiziano Mellarini spinge per un'Apt dell'Adige. A caccia di incarichi perché il mandato in Fisi è in scadenza?
Una voce autorevole si leva per proporre un'Azienda per il turismo dell'Adige sull'asse tra il capoluogo e la città della Quercia. E' l'ex assessore provinciale al turismo, Tiziano Mellarini, a intervenire per delineare gli scenari migliori per il territorio: incerto il destino per l'ambito Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi ma piuttosto chiaro quello roveretano. Ma se l'aveva già capita, allora perché non metterla in pratica nei 5 anni di assessorato?

TRENTO. A volte ritornano. I personaggi ma anche le idee. L'Azienda per il turismo Rovereto e Vallagrina è riuscita fino a oggi a resistere alle ipotesi di fusione. Un'indipendenza messa nero su bianco dopo una lunga battaglia anche nei regolamenti attuativi della recente riforma sul turismo. Adesso la contesa si è spostata sulle Agenzie territoriali che, seppur ancora apparentemente nebulose, convincono ancora poco, pochissimo, sulla suddivisione delle varie Aziende per il turismo e sul modus operandi: cioè più legate ai territori anziché ai prodotti (Qui articolo).
Intanto, però, una voce autorevole si leva per proporre un'Azienda per il turismo dell'Adige sull'asse tra il capoluogo e la città della Quercia. E' l'ex assessore provinciale proprio al turismo, Tiziano Mellarini, a intervenire sulle pagine de L'Adige per delineare gli scenari migliori per il territorio. Un'Azienda per il turismo unica per Trento e Rovereto con sguardo fino a Verona con il Monte Baldo e Brentonico direzione Garda (Ma proprio il Comune di Brentonico ha bocciato l'ipotesi, fortemente convinta di restare lì dov'è), la Vallagarina quindi spezzettata e un'alleanza "quasi totalizzante" tra i principali centri del Trentino.
Bene, tutto legittimo. Ma se l'aveva già capita, allora perché non metterla in pratica nei 5 anni di assessorato? (Un'ipotesi avanzata in quegli anni anche dall'allora assessora comunale Lucia Maestri, una proposta che non finì bene). Un quinquennio caratterizzato e ricordato per il forte stimolo a portare in Trentino qualunque squadra del panorama nazionale in ritiro sul territorio (forte di altri tempi e altri bilanci) alle nostre latitudini e forse poco più. Un assessore che sul tramonto del secondo mandato, forse annusata l'aria di una probabile (poi arrivata) sconfitta elettorale è riuscito a farsi paracadutare alla guida della Fisi del Trentino per restare un certo periodo nella non elegantissima duplice veste di assessore allo sport e presidente federale prima di passare la delega a Luca Zeni.
Lo Statuto di Fisi, apparentemente, non sembrava evidenziare ostacoli o impedimenti a questo cumulo di cariche, ma forse perché nessuno aveva mai immaginato che un assessore provinciale allo sport potesse avere l'intenzione di ricoprire anche la presidenza di qualche federazione. Poi per un altro periodo piuttosto recente è stato collocato in orbita alla presidenza della Cantina Mori Colli Zugna.
Dato per molto vicino alla causa leghista e aver trainato la campagna elettorale nel 2018 a Mario Tonina, passato dall'Upt a Progetto trentino per l'occasione della corsa a piazza Dante, adesso che il mandato in qualità di numero uno della Federsci è in scadenza, i più maliziosi potrebbero pensare che questa uscita potrebbe essere funzionale a ricoprire un nuovo ruolo, magari chissà in qualche Ata o nella non ancora nata Apt dell'Adige. Un uomo per tutte le stagioni che può sicuramente vantare esperienza, competenza e una pluralità di cariche ricoperte nella longeva carriera.
Ha ricoperto le cariche di presidente dell'Unione sportiva Alense per oltre dieci anni, di consigliere regionale della Figc trentina per otto anni e di segretario della Sezione alpini di Ala. Dal 1983 al 1995 ha ricoperto vari incarichi nell'amministrazione comunale di Ala (assessore, vicesindaco e sindaco tra il 1995 e il 2003), assessore alle attività economiche del Comprensorio della Vallagarina dal 1995 al 2000, dal 1999 al 2003 è stato presidente dell'Azienda di promozione turistica di Rovereto e della Vallagarina.
E' stato membro della Ruc e del Consorzio dei Comuni e dal settembre 1995 al settembre 2003 ha ricoperto la carica di presidente del Comitato del distretto sanitario della Vallagarina. Per molti anni ha anche fatto parte del Consiglio di amministrazione della Cassa provinciale antincendi. Già consigliere di amministrazione Enit-Agenzia nazionale del turismo, presidente di Trentino Spa e presidente del Comitato organizzatore dei Campionati mondiali di sci nordico 2013 in val di Fiemme. Senza dimenticare appunto gli assessorati e la guida della Fisi trentina.
Intanto ritorna ancora una volta in auge la fusione tra Trento e Rovereto ("Ma aggiungiamo Ala, per esempio. Siti che attirano". Senza nulla togliere al centro alense, però il riferimento al proprio giardino appare superfluo). Un'ipotesi che nessuno sembra volere, ma che tanto piace a chiunque abbia un'idea. Bene, tutto legittimo di nuovo. Anche se c'è da dire che le sinergie non mancano tra i due poli: Trentino Guest Card e Museum Pass sono un esempio e quindi la volontà di rafforzare la collaborazione a livello culturale non è mai mancata. La fusione? Iniziativa che emerge più o meno ciclicamente: tutti contenti di facciata, un po' meno nelle varie stanze dei bottoni. Anche l'ultima ipotesi si è consumata con un "No, grazie" reciproco e il capoluogo appare più interessato a sviluppare eventuali allargamenti verso la Valsugana.
Il tutto andrebbe in nome della cultura, poi in seconda battuta dell'enogastronomia, mentre l'outdoor non viene considerato un marchio riconoscibile per questa causa. Se non altro l'ex assessore parla dell'importanza del prodotto da vendere, magari in piazza Dante verrà ascoltato e anche le Ata prenderanno definitivamente quella direzione. Perché alla fine rispondere alla domanda di mercato e rendere il turista il perno immobile di tutto diventa un'ossessione, quando forse il paradigma andrebbe anche un po' ribaltato.