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Caso Sara Pedri, Conzatti: “Mal governo dell’organizzazione interna, la legge anti-mobbing va approvata subito”
L’assessora alla Salute Segnana è stata “salvata” dalla sua maggioranza ma sul caso Sara Pedri restano molti interrogativi. Conzatti esorta l’approvazione del ddl anti-mobbing: “Spiace che la Sanità trentina sia arrivata alla ribalta nazionale, questa è sicuramente una nota di grande demerito per la Provincia di Trento”

TRENTO. Nello stesso momento in cui la senatrice trentina di Italia Viva, Donatella Conzatti, si trovava in Trentino per una serie di incontri istituzionali, la maggioranza in Consiglio provinciale “salvava” l’assessora alla Salute Stefania Segnana. Le minoranze infatti, avevano proposto una mozione per impegnare la Giunta “a promuovere azioni politiche e amministrative che si collochino in sostanziale discontinuità nella gestione del comparto sanitario”.
In altre parole una sonora bocciatura dell’operato di Segnana, a nulla sono valse le tardive scuse nei confronti della famiglia della ginecologa scomparsa Sara Pedri che in un’intervista era stata definita “fragile”. L’assessora inoltre, era a conoscenza dei problemi del reparto, ma ha lasciato intendere di essersi fidata delle rassicurazioni ricevute da Bordon e Benetollo. Un po’ poco per chi invece sarebbe chiamato a dare l’indirizzo della Salute trentina.
Dal canto suo Conzatti ha ricordato di essere stata lei, tramite un’interrogazione, a chiedere l’intervento degli ispettori del Ministero della Salute, che sono arrivati a Trento per indagare su quanto avvenuto nel reparto di ginecologia del Santa Chiara di Trento. “La commissione ministeriale ha concluso il suo lavoro, ora attendiamo di conoscerne i risultati. Ciò che emerge è un problema di organizzazione interna e di qualità del lavoro ed è per questo che in Senato ho sollecitato l’analisi del ddl, scritto quasi tre anni fa, per contrastare il mobbing sul posto di lavoro”.
Il provvedimento, che porta la prima firma della senatrice trentina, si pone l’obiettivo di contrastare i fenomeni del mobbing, dello straining e, più in generale, di tutte le forme di molestia morale nell’ambito del rapporto lavorativo. Un ddl dunque che consentirebbe di intervenire in situazioni al limite come quelle riscontrate nel reparto di ginecologia del Santa Chiara.
“Quello di Sara Pedri – ha concluso Conzatti – è solo l’ultimo di una serie di tristissimi fatti di cronaca, ci sono ancora molte persone che soffrono per come sono trattate sul posto di lavoro. Spiace che la Sanità trentina sia arrivata alla ribalta nazionale perché non è stata prestata sufficiente attenzione agli allarmi che erano stati lanciati, questa è sicuramente una nota di grande demerito per la Provincia di Trento che ha mal governato la situazione”.