
Accoglienza, in aumento gli arrivi in Trentino ma i posti [...]

Concerto di Vasco Rossi, il conto aumenta: dopo le [...]

La Fondazione Bruno Kessler da un mese è senza [...]

Dalla stampa nazionale alle pagine più seguite (anche [...]

Dolomiti Pride, Valduga nel 2018 non aveva concesso il [...]

“I tipi di sinistra? Adoratori di farine di insetti”, [...]

Autonomia differenziata, Kompatscher: "Se vengono [...]

Per la parlamentare di Fratelli d'Italia essere di [...]

Bonifica rogge, la Provincia smentisce Demattè e [...]

Caso Mj5, l'Oipa: ''L'Ispra non ha ricevuto dalla [...]
Caso Pedri, Cia: ''Superficiali e inopportune le parole di Segnana sull'ipotizzata fragilità della dottoressa''. Incontro rimandato tra Benetollo e Fugatti ma arrivano gli ispettori
Il consigliere di Fratelli d'Italia spiega: ''Asserzioni, da una figura istituzionale qual è quella dell'Assessore alla Sanità, presuppongono ipotesi su cui non vi è alcun tipo di riscontro e denotano una mancanza di sensibilità. Al contrario la dottoressa Pedri nelle esperienze lavorative precedenti era sempre stata dipinta come una ragazza energica, tenace ed appassionata nei confronti del proprio lavoro interpretato con grande umanità''

TRENTO. ''Mi dispiace tantissimo per questa vicenda ancora da definire, soprattutto se la fragilità di questa giovane donna è stata acuita da una situazione lavorativa''. Queste le parole dell'assessora alla salute Stefania Segnana rilasciate all'Adige di domenica che stanno facendo discutere, e non poco, sia i trentini che diversi consiglieri provinciali. Ieri vi davamo notizia della presa di posizione piuttosto sdegnata della consigliera dei Verdi Lucia Coppola e nelle ultime ore è arrivata anche quella di Claudio Cia di Fratelli d'Italia. Il tutto mentre pare non esserci stato il faccia a faccia atteso per ieri tra il direttore generale dell'Apss Benetollo e i vertici della Pat (Fugatti e Segnana in testa).
Da quanto detto dall'assessora Segnana la fiducia nel Dg non sarebbe venuta meno nemmeno dopo che ha saputo con quasi un mese di ritardo che Benetollo ai primi di giugno aveva rinnovato fino al 2025 il primario di ginecologia Tateo, al centro della vicenda legata alla scomparsa di Sara Pedri. Come dimostrato negli scorsi giorni, però, la posizione del direttore generale pare inattaccabile e semmai la figuraccia, in tutta questa vicenda, è stata fatta proprio da chi amministra politicamente la sanità trentina e la Pat (Segnana e Fugatti in testa). Benetollo si è proposto, comunque, di rimettere il suo mandato alla Giunta qualora questa non avesse ritenuto confermata la fiducia nei suoi confronti ma al momento pare sia impossibile per Fugatti & co. rinunciare alle qualità e competenze dell'attuale direttore generale.
E mentre Tateo da ieri è tornato a dirigere il reparto dopo delle ferie più o meno ''consigliate'' dall'alto proprio oggi sono attesi gli ispettori del ministero (una ''prima'' che è un colpo fortissimo per l'Autonomia trentina) per fare luce sulla situazione che si starebbe vivendo da anni in quel reparto, con testimoni e ricostruzioni giornalistiche che arriverebbero a parlare di mobbing e pressioni insopportabili.
Quelle pressioni che proprio l'assessora Segnana ha liquidato con un ''mi dispiace tantissimo per questa vicenda ancora da definire, soprattutto se la fragilità di questa giovane donna è stata acuita da una situazione lavorativa''. Coppola ha depositato un'interrogazione al riguardo per chiedere su quali basi l'assessora alla salute abbia potuto affermare che Sara Pedri, la ginecologa scomparsa a marzo che da ricostruzioni giornalistiche sarebbe stata colpita da mobbing mentre lavorava nel reparto di ginecologia e ostetricia del Santa Chiara, fosse fragile. ''Su quali basi - ha scritto Coppola - l’assessora Segnana definisce fragile la dottoressa scomparsa; se non ritenga profondamente irrispettoso e superficiale supporre che la situazione lavorativa abbia acuito una fragilità di base della dottoressa, alleggerendo in questa maniera il peso psicologico del mobbing subito''.
''L’Assessora alla Sanità Stefania Segnana ha accennato implicitamente al fatto che la dottoressa Sara Pedri avesse già delle fragilità psicologiche - spiega Claudio Cia - che sarebbero state poi (forse) “acuite” dall'ambiente di lavoro nel reparto di ginecologia dell’Ospedale Santa Chiara. Si ha l’impressione che l’Assessore condivida il pensiero dei vertici dell’Azienda Sanitaria - compreso primario e viceprimario del reparto – che hanno utilizzato le stesse parole nel tentativo di sviare rispetto ad una possibile responsabilità nella scomparsa della dottoressa''.
''Asserzioni di questo tipo - prosegue Cia - da una figura istituzionale qual è quella dell'Assessore alla Sanità, presuppongono ipotesi su cui non vi è alcun tipo di riscontro e denotano una mancanza di sensibilità. Al contrario - conclude il consigliere provinciale di Fratelli d'Italia - la dottoressa Pedri nelle esperienze lavorative precedenti era sempre stata dipinta come una ragazza energica, tenace ed appassionata nei confronti del proprio lavoro interpretato con grande umanità. Tali affermazioni sono rafforzate anche dalla testimonianza di quanti l’hanno accompagnata durante il lungo percorso formativo. Per questi motivi reputo molto superficiali e inopportune le parole usate nella sopracitata intervista''.