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Sanità trentina in difficoltà, Demagri: ''Per l'assessora nessuna fuga e non c'è malessere organizzativo? Chieda ai dipendenti con un questionario, sarà smentita''
Nell'informativa l'assessora Segnana ha fornito alcuni dati tra i quali gli oltre 900 pensionamenti in cinque anni in Apss e le oltre 320 richieste di trasferimento inevase. Demagri: "I dipendenti del servizio sanitario provinciale vivono due tipologie di disagio: il cittadino non si sente tutelato e la mancanza di coinvolgimento"

TRENTO. Recessi, trasferimenti e pensionamenti, la sanità trentina è sotto pressione. Nelle scorse ore l'assessora Stefania Segnana ha fatto un quadro della situazione delle risorse umane in Apss come richiesto nell'informativa che vede prima firmataria la consigliera provinciale Paola Demagri.
Non è un situazione che riguarda solamente il Trentino ma il problema negli ultimi anni si è fatto sempre più sentire. Segnana all'inizio del proprio intervento, per dimostrare che la questione non è solo trentina, ha portato vari esempi di articoli apparsi su quotidiani nazionali relativi a chiusure di reparti, chiusure di Ps, carenza di personale medico e infermieristico.
Tra i dati riguardanti il Trentino forniti vi sono quelli sulle richieste di dimissione che al 7 ottobre 2022 riguardavano oltre 320 operatori e gli oltre 900 professionisti che negli ultimi 5 anni sono andati in pensione.
“L'assessora – ha affermato la consigliera Paola Demagri - ha riposto alla richiesta di informativa fornendo una serie di dati confezionati dai tecnici di Apss che così come presentati non rendono giustizia al malessere del personale di Apss. Inutile precipitarsi a incontri negli ospedali per foto di rito”.
Oggi, spiega la consigliera che da tempo segue la questione sanitaria, i dipendenti del servizio sanitario provinciale vivono due tipologie di disagio: uno rivolto al cittadino che non si sente tutelato dal punto di vista della salute in quanto “le risposte ai bisogni non rientrano nei parametri clinici” come il tempo attesa nei Pronto soccorso, l'attesa per l'accesso a visite ed esami strumentali, per gli interventi programmati, i tempi della presa in carico di pazienti a domicilio. Il secondo disagio, spiega sempre Demagri, è di mancanza di coinvolgimento, assenza di dialogo, incremento dei carichi di lavoro.
Ed è sempre la consigliera autonomista che lancia una proposta. “Se l'assessora – afferma Demagri - è così convinta che non c'è malessere organizzativo, che non vi è fuga dal proprio ambiente di lavoro, che non vi sono problemi in azienda e nelle Rsa, potrà essere smentita solamente dalla somministrazione di un questionario di gradimento a tutti i dipendenti . Potrà essere l'occasione per tutti di potersi esprimere senza il timore di essere bollati come 'dipendenti piagnucoloni' e poter acquisire i dati per intervenire urgentemente sui processi non funzionanti”.
QUI I DATI FORNITI NELL'INFORMATIVA
DIMISSIONI VOLONARIE
Nel corso del 2022 secondo i dati forniti dall'assessora, sono state complessivamente 222 le dimissioni volontarie di cui 169 recessi volontari e 53 trasferimenti. Perlopiù siamo difronte ad avvicinamento famigliari
RICHIESTE DI TRASFERIMENTO INEVASE
Il numero delle domande di mobilità, tra sedi, presentate dai dipendenti dell’Azienda sanitaria riporta il seguente andamento negli ultimi 3 anni: sono state 444 nel 2019, 373 nel 2020, 355 nel 2021 e 323 al 7 ottobre 2022.
PENSIONAMENTI
A pesare sulla carenza del personale sono anche ovviamente i pensionamenti e poi la difficoltà nel trovare i nuovi professionisti. Negli ultimi 5 anni si sono registrati 912 pensionamenti con un andamento crescente dal 2017 al 2021, in particolare: 161 nel 2017, 178 nel 2018, 166 nel 2019, 201 nel 2020 e 206 nel 2021. “L'andamento degli ultimi 5 anni si ritiene possa valere (a stabilità di normativa pensionistica) anche per i prossimi anni” ha spiegato l'assessora Segnana.
IL PERSONALE
Dal 2017 il personale dell’Apss è aumentato da 8215 a 8807 unità. Dal 2017 al 2022 si registra un aumento del personale dipendente di Apss a tempo determinato e a tempo indeterminato. Anche il personale medico ed infermieristico è interessato da tale aumento: nel 2017 i medici erano 1137 a fronte dei 1208 del 2022; nel 2017 gli infermieri erano 2833 a fronte del dato 2022 pari a 3180 unità. Anche il personale Oss è passato da 904 nel 2017 a 1110 nel 2022.
FORMAZIONE
Per quanto riguarda la formazione per i prossimi 5 anni, nel 2023 sarà definito, previo parere del Consiglio sanitario provinciale, il nuovo Piano triennale della formazione degli operatori del sistema sanitario provinciale. In considerazione dell’attuale fabbisogno di personale sanitario si è provveduto ad aumentare a 160 i posti nel corso di laurea in infermieristica con l’anno formativo 2022/2023 prevedendo l’ulteriore aumento a 200 posti con l’anno formativo 2023/2024. Con l’anno 2022 si è inoltre aumentato il numero dei corsi Oss e dei relativi posti per un totale di circa 445 posti l’anno a fronte dei 250/300 posti degli anni precedenti.
Con l’anno formativo 2022/2023 è stato inoltre attivato, ex novo, il corso di laurea per assistente sanitaria per 25 posti oltre al nuovo corso di laurea magistrale in scienze infermieristiche ed ostetriche per 25 posti.