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Olimpiadi Milano-Cortina, Baselga di Pinè a rischio? Failoni: "La Provincia ci crede, opportunità che non vogliamo perdere''
Sono già in previsione alcuni test per comprendere le effettive potenzialità dell'Arena civica a Milano. E la richiesta di approfondimenti è arrivata dai tecnici del Cio e della Federazione mondiale di pattinaggio sul ghiaccio. La sede di Baselga non sarebbe sostenibile. Failoni: "Siamo convinti anche noi che il tema della sostenibilità degli investimenti nel tempo sia cruciale e non intendiamo sottrarci al confronto"

TRENTO. "La Provincia crede nella sede di Baselga di Piné, opportunità che non vogliamo perdere". Così l'assessore Roberto Failoni sull'ipotesi emersa in queste ore sulla possibilità di traslocare la sede del pattinaggio velocità dal Trentino a Milano.
Sono già in previsione alcuni test per comprendere le effettive potenzialità dellArena civica a Milano. E la richiesta di approfondimenti è arrivata dai tecnici del Cio-Comitato olimpico internazionale e della Federazione mondiale di pattinaggio sul ghiaccio.
Il Cio stesso, però, avrebbe espresso dei dubbi sulla pianificazione originale del pattinaggio velocità. La location di Baselga di Pinè richiede un intervento di almeno 70 milioni per essere coperto. E fin qui non ci sarebbero problemi in quanto la Provincia è disposta a intervenire. Il nodo arriverebbe a kermesse conclusa: l'impianto rischia di perdere tra i 570 e gli 830 mila euro all'anno. E per questo il Comitato olimpico internazionale vuole giocare la carta di Milano per contenere i costi e puntare sulla sostenibilità dei Giochi.
Il presidente Maurizio Fugatti è intervenuto per rassicurare e rivendicare: "Se si dovesse optare per un impianto all’aperto, a maggior ragione, la scelta dovrebbe ricadere su Piné". Ma forse la situazione appare più complessa e difficile di quanto può apparire e si vuol far credere se nel giro di poche ore c'è anche la presa di posizione dell'assessore competente.
"Per quanto riguarda gli interventi strutturali - dice Failoni - necessari per confermare in Trentino le gare olimpiche di pattinaggio di velocità nel 2026, la Provincia di Trento si è sempre mostrata disponibile a ragionare attorno a qualsiasi ipotesi tecnica considerata, dagli organismi deputati a decidere, come realizzabile e sostenibile. In particolare, se si dovesse optare per una soluzione all’aperto siamo convinti che sia assolutamente percorribile la scelta della sede di Baselga di Piné, per la quale siamo pronti a fare la nostra parte dal punto di vista economico".
Questa incertezza è legata dalle "New Norm" dettate dal Cio per contenere i costi e puntare sulla sostenibilità dei Giochi. La scelta di Milano-Cortina ha promesso di rispettare questo spirito e utilizzare il più possibile impianti esistenti e non lasciare ai posteri le più classiche cattedrali nel deserto.
"Le Olimpiadi invernali 2026 – aggiunge l'assessore - sono uno straordinario volano promozionale per il nostro territorio, un’opportunità che non possiamo e non vogliamo perdere. Per questo abbiamo mostrato da subito la nostra disponibilità e per questo intendiamo fare la nostra parte fino in fondo. Vogliamo che siano valorizzate strutture e ambiti territoriali del Trentino che hanno già mostrato una vocazione nelle discipline sportive oggetto delle gare olimpiche".
Le location trentine inserite nel dossier sono Predazzo, Tesero e Pinè, ma traballa quest'ultima sede di gara. "Siamo convinti anche noi - dice Failoni - che il tema della sostenibilità degli investimenti nel tempo sia cruciale e non intendiamo sottrarci al confronto anche su questo. Per questo ci siamo sempre mostrati favorevoli anche a soluzioni strutturali outdoor. Sulla possibilità di questa scelta si dovranno però pronunciare gli organismi tecnici preposti. Noi vogliamo continuare a confrontarci, anche su questo, con la Fondazione Milano - Cortina 2026 e con il Cio, convinti che la scelta di Baselga di Piné sia praticabile e percorribile, anche in un’ottica di sostenibilità".
La Provincia giustamente ci crede ma la partita rischia di diventare tutta in difesa. E speriamo che gli annunci di piazza Dante e dell'assessore abbiano più fortuna rispetto a quelli dell'avvio della stagione invernale con aperture degli impianti rinviati a ripetizione oppure l'invito ai turisti di venire in Trentino perché non c'è il coronavirus del marzo scorso. Questo per citare un paio di occasioni.