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Comunità di valle, Zanella sulla riforma attacca Gottardi: "Un ripristino che appesantisce ulteriormente i Comuni, già in difficoltà per la grave carenza di personale"
Il consigliere di Futura Zanella, che più volte ha dichiarato la propria contrarietà in merito al commissariamento delle Comunità di valle, si è espresso sulla nuova riforma dell'assessore Gottardi: "Il presidente sarà un sindaco, cosa insostenibile col carico di lavoro oggi in capo agli amministratori locali e che creerà conflittualità tra i Comuni"

TRENTO. "Il commissariamento delle Comunità di valle pareva essere il preambolo al loro smantellamento. In realtà, alla luce della riforma partorita dall'assessore Mattia Gottardi, ora sappiamo che sono state tenute in standby senza alcun motivo, visto che adesso, sotto altra forma, vengono ripristinate". Non è la prima volta che il consigliere Paolo Zanella di Futura esprime la propria contrarietà in merito al commissariamento delle Comunità di valle, perché "ritenute enti sovracomunali centrali nel supportare e coordinare il difficile lavoro dei Comuni in ambiti strategici".
Le Comunità di valle infatti da un po' di tempo sono state commissariate di fatto perché la Giunta leghista non è ancora riuscita a portare a termine la tanto annunciata riforma. L’assessore Gottardi ha presentato il disegno di legge che dovrebbe sbloccare la situazione, anche se del provvedimento sono trapelati solo alcuni punti e non il testo completo: le Comunità di valle manterranno le attuali competenze ma a governarle saranno i sindaci e non più un’assemblea nominata dai Consigli comunali. Inoltre alla guida di ogni Comunità dovrebbe essere nominato un sindaco del territorio di competenza (Qui l'articolo).
"Nell’attesa che l’assessore Gottardi portasse avanti questa gestazione biennale - dichiara Zanella - il commissariamento non ha certo fatto bene alle Comunità di valle e ai Comuni in difficoltà da due anni causa Covid, alle prese coi bandi del Pnrr da portare avanti e con tutti i servizi sociali da affidare da parte senza assessore delle Comunità referente alle politiche sociali".
Sulle competenze che avranno in capo le Comunità di valle, secondo Futura, "nulla è trapelato e non si sa se la Provincia cederà più competenze e se le Comunità accentreranno alcuni servizi comunali, come sarebbe opportuno, per esempio gli appalti, che lo scarso personale dei comuni non è in grado di continuare a portare avanti. Il presidente sarà un sindaco, cosa insostenibile col carico di lavoro oggi in capo agli amministratori locali e che creerà conflittualità tra i Comuni. Si sa anche che il presidente non avrà più un segretario generale, ma nominerà un manager di fiducia, con il rischio di mettere la Comunità nelle mani dell'amico, inadatto a portare avanti una macchina amministrativa complessa, delicata e strategica quale quella delle Comunità".
Dai primi commenti trapelati dal Cal si evince che "non ci sia stato un reale processo partecipativo - accusa Futura - ci chiediamo cosa abbia fatto in questi tre anni l’assessore Gottardi e un preventivo e quanto mai necessario confronto con l’ente che rappresenta le amministrazioni del nostro territorio e questo è sentore di un approccio ideologico al tema che sta alla base della riforma".
Il mantra, dichiara Zanella, pare sia quello di "tornare alla centralità dei comuni - conclude - mai come oggi ci accorgiamo di quanto le parole siano lontane dai fatti". Perciò questa riforma potrebbe appesantire ulteriormente i Comuni, "già in difficoltà per la grave carenza di personale, mentre oggi sarebbe indispensabile facilitare una collaborazione tra Comuni e Comunità che migliori i servizi e le risposte ai cittadini e alle cittadine". Per questo il Trentino, "i suoi amministratori e le sue amministratrici - conclude Futura - meritano un’attenzione e una visione diversa".