Santini con lo stemma della Pat? Piccoli: ''Failoni pensa che la Provincia sia cosa sua. Dimostrazione di quale arrogante concezione della cosa pubblica ha''
Dei ''santini elettorali'' con tanto di pollicione in su, frase ''presenza e concretezza'' e busto sorridente dell'assessore al turismo in lista con la Lega, con alle spalle lo stemma della Provincia di Trento. Il presidente di Campobase attacca

TRENTO. ''Roberto Failoni è convinto che la Provincia sia cosa sua. Mentre ignora (ma non c’è da meravigliarsene) che l’uso della stemma non è consentito a fini privati e men che meno elettorali. È la palese dimostrazione di quale arrogante concezione della cosa pubblica sia dotato''. Con queste parole Paolo Piccoli in veste di presidente di Campobase stigmatizza il comportamento dell'assessore al turismo della giunta Fugatti, Roberto Failoni.
Dei ''santini elettorali'' con tanto di pollicione in su, frase ''presenza e concretezza'' e busto sorridente dell'assessore al turismo in lista con la Lega, con alle spalle lo stemma della Provincia di Trento che, è ben noto tra gli addetti ai lavori e lui dovrebbe esserlo da anni ormai, non si può usare per certi fini politici.
La legge al riguardo è chiara e spiega che ''l'uso dello stemma è riservato esclusivamente agli organi della Provincia autonoma di Trento''. Piccoli, tra l'altro, è presidente del consiglio comunale di Trento e di professione notaio quindi non certo l'ultimo arrivato in materia di regole e adempimenti.
L'azione dell'assessore al turismo (tra l'altro proprio quello che dovrebbe sapere tutto di utilizzi di marchi e simboli per tutelare il Trentino e l'immagine del Trentino) rischia di configurarsi come comportamento scorretto e una forma di concorrenza sleale in chiave elettorale ancor più grave, se confermato, visto il suo ruolo istituzionale. E porrebbe dei seri dubbi su ''presenza e concretezza'' dello stesso assessore se a distanza di 5 anni ancora non ha capito come funzionano le leggi provinciali.