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''I lavoratori meridionali sono discriminati in Trentino?'', come una domanda di una ragazza su Facebook si trasforma in un'indagine sociologica

Oltre duecento utenti hanno risposto al post di una leccese nel gruppo 'Cerco Offro Lavoro Trento'. Si va da ''gli diamo del terrone ma a lui piace'' al ''quando siamo venuti qua nell'89 era peggio'' passando al ''tanto, ormai, ci sono gli extracomunitari''. I commenti si dividono ma sono per lo più positivi: ''Se lavori sei sempre rispettato''

Di Cinzia Patruno - 19 agosto 2018 - 18:24

TRENTO. Sono bastate poche parole su un gruppo Facebook dedicato alla ricerca di lavoro in Trentino per far nascere una discussione da manuale di Sociologia. Un dibattito dai toni abbastanza pacati, a tratti anche divertente, c'è chi risponde con ironia, con qualche battuta, chi racconta la sua esperienza personale. Una vera e propria indagine sociologica su chi vive in Trentino e come sono percepiti oggi le persone che vengono dal Sud. L'immagine che ne esce è genericamente positiva anche se i casi di discriminazioni non mancano e per qualcuno oggi sarebbero superati perché ''tanto ora ci sono gli extra'' che catalizzano le ire di chi è iroso per natura.

 

Buona domenica a tutti... sono una donna del sud... ragazzi vero che esiste ancora razzismo nei confronti dei meridionali? Io stavo valutando se cercare o meno lavoro... Grazie”, scrive Caterina, che stando al suo profilo proviene da Lecce, sulla pagina 'Cerco Offro Lavoro Trento'. La semplice domanda ha generato oltre duecento commenti da parte di trentini, non trentini e emigrati dal Sud, magari di seconda generazione, che hanno voluto condividere la propria esperienza di vita in Trentino.

 

Diversi i punti di vista, anche se emerge un quadro più che lascia trapelare buone dosi di accoglienza e integrazione. Alcuni utenti ammettono che una forma di 'razzismo' nei confronti dei meridionali esiste. Ma sorprendente è la risposta dei commentatori originari del Sud Italia, che riportano più che altro esperienze molto positive dal punto di vista del contatto con la società trentina.

 

Io e la mia famiglia – commenta Mattia - siamo saliti nel lontano 1989 a Avio... e il giorno dopo ci siamo ritrovati un cartello sulla porta di casa con scritto... 'via i terroni da Avio' ... non ci abbiamo dato molto peso perché c'è sempre chi ha le proprie idee... e la madre degli imbecilli per fortuna non è sempre incinta.. trascorsi pochi giorni hanno capito che non eravamo poi cosi pericolosi e abbiamo iniziato ad entrare nel cuore di tutti.. sono napoletano lavoro da 25 anni senza problemi e mi sento come se fossi in famiglia... un consiglio spassionato: dimostra di avere voglia di lavorare e vedrai che sarai apprezzata per quanto vali”.

 

La discussione fa emergere soprattutto che i tempi sono cambiati e che la diffidenza dei trentini nei confronti di 'chi viene da fuori' si è ridotta notevolmente. “Io – scrive Cosimo - è da 20 anni che sono qui a Trento , la gente prima era effettivamente più fredda nei confronti dei meridionali, con gli anni sono migliorati sono più accoglienti , comunque no non c'è razzismo secondo me io parlo per la mia esperienza”.

 

C'è poi chi dal Sud si è stabilito a Trento e si è fatto una vita, è tornato giù ma ha capito che la sua casa non era più lì. “Io sono napoletana – racconta Marina - e vivo a Trento da 10 anni, ho sempre lavorato e anche mio marito abbiamo 3 bambini e circa 3 mesi fa abbiamo deciso di tornare a vivere a Napoli sperando in una vita migliore nel lato affettivo. Oggi sto preparando le valigie per tornare a vivere a Trento perché li ho trovato tantissime brave persone e un accoglienza davvero speciale e ci siamo resi conto che ormai Napoli non è più la città per noi. Vieni e non aver paura di nulla".

 

Si scherza molto sugli appellativi terrona e terrone, che secondo gli utenti che hanno risposto al posto non sono riferiti con crudeltà o cattiveria, ma in maniera del tutto scherzosa. “Io sono nei volontari dei vigili del fuoco – scrive Mattia - e ho un mio collega della Calabria. Logicamente scherzando, gli diamo del terrone e lui si sente forte e orgoglioso delle sue radici e contraccambiando con 'polentoni'!”. “Sono terrona pure io – commenta Maria Vita -... ma quando arrivo su a Trento. ...la prima parola che sento e' ...è arrivata la terronaaaa e sinceramente il mio cuore scoppia di gioia perché so che lo dicono con amicizia e rispetto e io mi sento a casa... (...) credimi i trentini non sono orsi e tanto meno razzisti ...se sei umile e veritiera ti danno il cuore ,non ammettono la falsità ,l'ipocrisia e l'invidia”. E anzi, “non vedo l'ora di sentirmi dire ecco la terronaaaa ciao bel gruppo e grazie trentini”.

 

E sono molti anche i commenti di quelli che leggono il post al contrario: è il quesito, frutto del pregiudizio e considerato “mal posto e superficiale”. Ma d'altronde, non risale a molto tempo fa il caso della stanza da affittare solo a ragazze del Nord a Trento. La maggior parte degli utenti condividono la posizione per cui chi ha voglia di lavorare e è bravo nel suo lavoro non andrà mai incontro a problematiche legate alla discriminazione. Mentre alcuni ammettono che la forma di razzismo esiste e persiste, altri sostengono che questa sia stata incanalata più che altro in un sentimento negativo verso gli extracomunitari.

 

Ma attenti, avvertono gli utenti, a non finire nella pentola del "goulas" (scrive Dante), anche se un'utente trentina ribatte subito “Eh no se fa el tonco de pontesel”.

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