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Coronavirus, suole, zampe e capelli. L'Istituto Superiore di Sanità risponde alle bufale sulla trasmissione del Covid-19
Tra le istituzioni impegnate a contrastare la diffusione di notizie false che creano paura c'è l'Istituto superiore di sanità, massimo organo medico-scientifico del Sistema sanitario nazionale italiano. Tra le bufale circolate e smentite, con tanto di spiegazione, ci sono quelle che il virus si trasmetterebbe non lavandosi i capelli o tramite le suole delle scarpe

TRENTO. Vitamine, cani e gatti, suole delle scarpe e chi più ne ha più ne metta. Le informazioni sul Coronavirus sono tante e controllarle, per chi fa comunicazione o si occupa scientificamente dell'emergenza, discernendo il vero dal falso, non è cosa facile. Per questo l'Istituto Superiore di Sanità, nel tentativo di fare maggiore chiarezza, ha pubblicato un aggiornamento delle ultime bufale, cercando di spiegarne la non veridicità.
Innanzitutto c'è la spesa. In questo momento di isolamento, con l'intera popolazione obbligata per il bene comune a stare in casa, uscire a fare la spesa è diventata non solo una possibilità di prendere una boccata d'aria, ma pure una potenziale fonte di ulteriore ansia. La fila, l'entrata contingentata, la paura che sugli alimenti e i prodotti si annidi il virus, sono motivo di stress nella popolazione, che, pur di evitare delle numerose “visite” al supermercato, ha spesso “saccheggiato” gli scaffali cercando di barcamenarsi tra l'invito di uscire solo per stretta necessità e la rassicurazione che le scorte alimentari sarebbero sempre state garantite.
Il pane fresco o le verdure crude possono essere contaminate da nuovo Coronavirus e trasmettere l'infezione a chi li mangia? Chiede dunque un ipotetico cittadino. “Allo stato attuale – risponde l'Iss – non vi sono informazioni sulla sopravvivenza del virus sulla superficie degli alimenti, ma la possibilità di trasmissione del virus attraverso il pane fresco, o altri tipi di alimenti è poco probabile, visto che la modalità di trasmissione è principalmente attraverso le goccioline che contengono secrezioni respiratorie (droplets) o per contatto, perché manipolando il pane, come altri alimenti, sia rispettata l'igiene delle mani, che consiste nel lavaggio accurato con acqua e sapone per almeno 20 secondi, e in caso di tosse o starnuti si usi un fazzoletto usa e getta per coprire le vie respiratorie e poi si lavino subito le mani prima di toccare il pane o le verdure”.
La suola delle scarpe può portare il virus in casa contaminando le superfici e esponendo al contagio? Continua l'Iss, rispondendo: “Il tempo di sopravvivenza in luoghi aperti non è attualmente noto. Teoricamente se si passa con la suola delle scarpe su una superficie in cui una persone infetta ha espulso secrezioni respiratorie come catarro, ecc., è possibile che il virus sia presente sulla suola e possa essere portata in casa. Tuttavia, il pavimento non è una delle superfici che normalmente tocchiamo, quindi il rischio è trascurabile. In presenza di bambini si può mantenere un atteggiamento prudente nel rispetto delle normali norme igieniche, togliendosi le scarpe all'ingresso in casa e pulendo i pavimenti con prodotti a base di cloro allo 0,1% (semplice candeggina o varechina diluita)”.
Se torno da una passeggiata con il mio cane devo pulirgli le zampe? “La sopravvivenza del nuovo Coronavirus negli ambienti esterni – replica in questa ideale conversazione l'organo medico-scientifico del Servizio sanitario nazionale – non è al momento nota con certezza. Se il cane viene a contatto con le zampe con secrezioni respiratorie espulse a terra da persone infette è teoricamente possibile che possa trasportare il virus anche se non vi sono al momento evidenze di contagi avvenuti in questo modo”.
“Quindi – continua - si tratta di osservare l'igiene accurata delle superfici e delle mani lavando i pavimenti con soluzione a base di cloro allo 0,1% (la comune candeggina o varechina), le altre superfici con soluzioni a base di cloro allo 0.5% e le mani con acqua e sapone per oltre 20 secondi o con soluzioni/gel a base alcolica, per uccidere i virus. È possibile al rientro a casa lavare le zampe del cane con acqua e sapone, analogamente a quanto facciamo con le nostre mani, avendo cura di asciugarle bene e comunque è opportuno evitare di farlo salire con le zampe su superfici con le quali veniamo a contatto (ad esempio su letti o divani)”.
Se si è dovuti uscire per lavoro o emergenze, al rientro in casa bisogna lavare i capelli e gli indumenti indossati? Il virus sopravvive su capelli e indumenti? A quest'ultima domanda, l'Istituto Superiore di Sanità risponde così: “Con il rispetto della distanza di almeno un metro dalle altre persone è poco plausibile che in nostri vestiti, o noi stessi, possano essere contaminati da virus in una quantità rilevante. Tuttavia, sempre nel rispetto delle buone norme igieniche, quando si torna a casa è opportuno riporre correttamente la giacca o il soprabito senza, ad esempio, poggiarli sul divano, sul tavolo o sul letto”.