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Coronavirus, stop all'allevamento di visoni per tutto il 2021. La Lav: "Una buona notizia per migliaia di animali"
Il Ministro della salute Roberto Speranza ha bloccato l’allevamento di visoni per tutto il 2021. Si tratta di una misura presa per evitare ulteriori rischi di diffusione del Covid-19. La Lav festeggia: “Si eviterà così la nascita, la sofferenza e la morte di 35mila nuovi visoni”

TRENTO. Stop agli allevamenti di visoni in Italia per tutto il 2021. A stabilirlo il Ministro della salute Roberto Speranza, con un’ordinanza che proroga le misure prese a fine novembre dell’anno scorso, che avevano sospeso l’attività degli allevamenti di visoni. La decisione è stata presa come misura precauzionale, per evitare ulteriori rischi di diffusione del Sars-CoV-2 tra i visoni allevati per la produzione di pellicce.
La notizia è stata accolta molto favorevolmente dalla Lav. “Si eviterà così la nascita, la sofferenza e la morte di 35mila cuccioli di visoni – spiega Simone Pavesi, responsabile dell’Area Moda Animal Free della Lav – non era mai successo prima in Italia che un intero ciclo di allevamento di visoni venisse bloccato. Un duro colpo per l’industria della pellicceria, sicuramente una buona notizia per migliaia di animali, costretti a indicibili sofferenze”.
Sono sei attualmente gli allevamenti di visoni in tutta Italia, due in Lombardia, due in Emilia Romagna, uno in Veneto e uno in Abruzzo. Un allevamento, a Scorzè (Venezia), ha sospeso l’attività a gennaio. “Ad oggi – scrive Gianluca Felicetti, presidente della Lav, sulla sua pagina Facebook – tra gli allevamenti italiani risultano esserci stati almeno due focolai: il primo lo scorso anno nell’allevamento di Capralba (Cremona) che ha comportato l’abbattimento di oltre 26mila visoni, e il secondo a gennaio nell’allevamento di Villa del Conte (Padova), attualmente sotto sequestro per ulteriori accertamenti, nonostante siano già state rilevate positività negli animali sia a test virologici che sierologici”.
In questi sei allevamenti, attualmente, vi sono 7mila visoni, i cosiddetti “riproduttori”. Con l’ordinanza di Speranza, è stato bloccata per la prima volta la fase degli accoppiamenti prevista per il mese di marzo. Sarebbero stati circa 35mila, si stima, i visoni nati a seguito dell’accoppiamento, per poi essere uccisi e diventare pellicce.
La Lav è soddisfatta del provvedimento del Ministro della salute, ma si spinge oltre. “Il nostro obiettivo – ricorda Pavesi – rimane quello di far diventare definitivo questo divieto. Allevamenti crudeli per gli animali e pericolosi per la salute. Continueremo a lottare per allineare l’Italia agli altri Paesi europei che, anche in epoca pre-Covid-19, hanno messo al bando questi allevamenti sulla base di motivazioni etiche e scientifiche, viste le palesi gravi privazioni a cui sono sottoposti gli animali”.