
A Rovereto l'arte di strada diventa permanente, ecco [...]

"In Italia il valore di sieropositivi più alto degli [...]

Guerra agli artisti di strada a Merano: l’ordinanza [...]

Reactiva: dall'unione di Relè e Activa scs nasce la [...]

Dal noleggio bike alla vetrina dei prodotti del [...]

Da Bolzano volo diretto per Zurigo: in 45 minuti si [...]

Cantine Ferrari festeggia i 120 anni di storia: oltre un [...]

Assicurazione avvocato: quando è obbligatoria?

Sette ambulanze dell'Apss dal Trentino a Cuba. Il [...]

Due giovani pastore in viaggio per la transumanza delle [...]
“Per alcuni anche i prodotti per l’igiene sono diventati beni di lusso”, il Bruno lancia la “spesa sospesa” per aiutare le persone in difficoltà
Al Centro Sociale Bruno c’è la “spesa sospesa” per chi non riesce ad arrivare alla fine del mese: “In molti casi si tratta di persone che hanno lavorato fino a poco tempo fa, magari nella ristorazione o nell’agricoltura. Visto l’aumento delle richieste abbiamo urgentemente bisogno di reperire generi di prima necessità”

TRENTO. “C’è un gap enorme fra le persone che vivono in strada e chi può permettersi di pagare un affitto, per alcuni anche i prodotti per l’igiene sono diventati beni di lusso”. È questa la denuncia degli attivisti del Centro Sociale Bruno che per far fronte alla situazione hanno lanciato una colletta alimentare. “Nei giorni scorsi – spiegano – abbiamo consegnato le ‘spese sospese’ che ci avete donato per sostenere le numerose persone e famiglie in difficoltà che negli ultimi mesi si sono rivolte al mutualismo alimentare. Visto l’aumento delle richieste però, abbiamo urgentemente bisogno di reperire nuovi generi di prima necessità”.
Sono oltre una trentina le persone, la metà con famiglie alle spalle e alcune con figli piccoli, che si sono rivolte al Centro Sociale in cerca d’aiuto. Cibo a lunga conservazione, frutta, verdura ma anche prodotti per l’igiene come assorbenti e pannolini sono i beni più richiesti. “Quattro mesi fa abbiamo iniziato la nostra attività di mutualismo alimentare per dare un sostegno concreto a chi si trovava in difficoltà nel fare la spesa. All’inizio si trattava di distribuire pochi pacchi di generi alimentari alle persone che già usufruivano delle pratiche e dei servizi messi in atto nel nostro spazio ma la pandemia ci ha costretto a rimodulare più volte le attività, con il mutualismo alimentare che ha avuto una crescita graduale e continua”.

Nessuna categoria è immune. “A essere colpiti dall’aumento della povertà – sottolineano gli attivisti – sono allo stesso modo ‘italiani’ e ‘stranieri’, sia pur con i secondi in una situazione già precedentemente più difficile. In molti casi si tratta di persone che hanno lavorato fino a pochi mesi fa, magari nella ristorazione o nell’agricoltura. La pandemia peggiora quindi una situazione preesistente, creata dal lavoro sottopagato, precario, irregolare”. Ad oggi il servizio offerto dal Bruno è attivo ogni venerdì dalle 18 alle 20, “la maggioranza delle persone che si rivolgono al nostro mutualismo alimentare ci conosceva già perché aveva partecipato a uno dei progetti paralleli, alla scuola di italiano, alla ciclofficina, allo sportello legale o a quello per aiutare gli utenti a trovare un lavoro. Ma c’è pure chi abbiamo incontrato per la prima volta”.
Non a caso, parallelamente al progetto di mutualismo alimentare, il Centro Sociale ospita anche alcune persone che altrimenti dovrebbero dormire per strada. “Chi si rivolge a noi non può permettersi di prendere in affitto nemmeno una stanza. Solitamente gli ospiti si fermano fintanto che non riescono a trovare lavoro o una sistemazione, quindi c’è un ricambio continuo nel medio-lungo periodo”. È anche per questo motivo che Bruno e Assemblea Antirazzista chiedono da tempo che sia attivato un “ostello dei lavoratori” per permettere a chi ha un’occupazione, ma per varie ragioni non riesce a trovare una sistemazione, di poter contare su un tetto sopra la testa e allo stesso tempo contribuire un minimo alle spese. “Ad alcuni sembrerà poco ma questo può fare la differenza e togliere molte persone dalla strada”.