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Ultimi giorni per candidarsi come gestori del rifugio Boz. Dopo 38 anni di lavoro la famiglia Castellaz gli dice addio

Il rifugio Boz rientra all’interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, a 1718 metri di quota, nel gruppo montuoso del Cimonega, tra le Vette Feltrine. Le ultime domande potranno essere inviate entro il 23 gennaio 2021. Ecco tutte le informazioni

Di Lucia Brunello - 21 gennaio 2021 - 17:31

BELLUNO. Ultimi giorni prima della scadenza del bando che fa da trampolino di lancio per la possibilità di imbarcarsi nella sfida (e di certo grande avventura) di gestire il rifugio Bruno Boz a partire dalla prossima stagione estiva del 2021. 

 

Il rifugio Boz rientra all’interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, a 1718 metri di quota, nel gruppo montuoso del Cimonega, tra le Vette Feltrine. In particolare, si trova ai piedi dell'imponente Sass de Mura, la cima più elevata delle selvagge vette feltrine, posta quasi sul confine tra Veneto e Trentino.

 

Il Rifugio Boz è situato lungo il percorso dell’Alta Via 2 delle Dolomiti e rientra nel territorio delle Dolomiti Unesco. Le vie di accesso principali sono attraverso la Val Noana, la Val Nagaoni e la Val Canzoi.

Le domande delle interessate e interessati dovranno pervenire entro e non oltre sabato 23 gennaio 2021 rispettando le modalità indicate sito del Cai di Feltre, dove è disponibile anche la documentazione completa approvata dal direttivo che può essere letta cliccando qui.

 

Il rifugio, ricavato sulle strutture di Malga Nevetta di cui conserva la genuina aria agreste, con ampio locale di soggiorno e focolare di pietra al centro al modo antico, dal 1982 alla scorsa stagione era gestito dalla famiglia Castellaz.

 

Con queste belle parole la famiglia lo scorso ottobre ha salutato il rifugio e ha ringraziato gli escursionisti "affezionati" per l'apprezzamento dimostrato: "Cari amici, durante tutti questi anni di gestione del rifugio Boz, il nostro intento è sempre stato quello di cercare di far sentire gli ospiti, non in una struttura ricettiva, ma come in famiglia".

 

"Dopo la divulgazione della notizia della nostra decisione di lasciare la gestione del rifugio, con i vostri messaggi di affetto e solidarietà, abbiamo capito di essere riusciti nel nostro intento. Ogni vostro messaggio o telefonata ci ha dato gioia e nello stesso tempo commozione e nostalgia. Per noi il "nostro" rifugio ha rappresentato e sarà sempre la nostra grande famiglia. Un grazie con tutto il cuore a tutti".

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