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La Cisl sull'affidamento della gestione della Comunità di Maso San Pietro: ''Garantire una convenzione che sappia riconoscere la peculiarità e la storia della struttura''
Negli scorsi mesi i padri camilliani, che gestiscono la struttura, avrebbero manifestato la volontà di recedere dalla convenzione con Apss. La Cisl: "Sembra che sia stato individuato un altro gestore. Chiediamo alla Pat di firmare un protocollo d'attuazione per non lasciare indietro nessuno: professionisti e pazienti"

PERGINE. "Apprendiamo dalla stampa che è stata trovata una soluzione per Maso San Pietro, seppur non ci siano ancora gli accreditamenti". A dirlo Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Fp, con Sandro Pilotti responsabile della sanità per il sindacato di via Degasperi. "Ci aspettiamo ora che la Provincia risponda alla nostra richiesta per firmare un protocollo capace di tutelare gli organici, gli stipendi e la qualità della struttura, le ricadute sulla vita delle numerose famiglie coinvolte. Necessario garantire un passaggio tutelato e nell’alveo contrattuale corretto e rafforzare le retribuzione garantendo un convenzione che sappia riconoscere la peculiarità e la storia del servizio".
Sono ancora numerose le preoccupazioni sul futuro della comunità terapeutica di Maso San Pietro e Maso Tre Castagni a Pergine Valsugana, struttura gestita dalla Fondazione Opera San Camillo dei padri camilliani, in convenzione con l'Azienda provinciale per i servizi sanitari, e accreditata per la funzione residenziale psichiatrica.
Negli scorsi mesi i padri camilliani avrebbero manifestato la volontà di compiere un passo indietro e di recedere dalla convenzione con Apss (Qui articolo).
"L'affidamento di gestione - aggiunge il segretario della Cisl Fp - sembrerebbe venga concesso a un altro soggetto. Firmatari del contratto nazionale abbiamo avuto interlocuzioni informali e abbiamo inviato alcune note ufficiali per manifestare alcune preoccupazioni legate a questo passaggio delicato. La delibera della Pat contiene luci e ombre, queste ultime devono essere affrontate".
Il sindacato di via Degasperi propone di affrontare il nodo contrattuale: "Il riferimento - continuano Pallanch e Pilotti- è quello previsto per le strutture a forte caratterizzazione sanitaria al fine di garantire la continuità del servizio. Il nostro compito è quello di vigilare sul passaggio delle competenze, sull'adeguatezza della dotazione organica e sul rispetto di criteri minimi del servizio. L’accreditamento deve rispondere a queste caratteristiche".
E per questo la Cisl Fp ha invitato l'assessorato a sedersi intorno a un tavolo. "Auspichiamo un riscontro e di poter affrontare serenamente questo passaggio importante e delicato. L'idea è quella di firmare un protocollo d'attuazione per non lasciare indietro nessuno: professionisti e pazienti", concludono Pallanch e Pilotti.