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Polonia, una squadra di Trentino Emergenza per soccorrere i profughi ucraini: “Dovranno valutare i pazienti che saranno trasferiti in Italia”
L’operazione rientra nell’ambito di un piano d’emergenza per offrire supporto ai profughi provenienti dal confine ucraino. La squadra di Trentino Emergenza si occuperà della valutazione dei pazienti che poi dovranno essere trasferiti in Italia

TRENTO. Dallo scorso 24 febbraio, quando la Federazione Russa ha iniziato l’invasione dell’Ucraina, l’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani ha registrato oltre 2.500 vittime civili fra cui si contano anche molti bambini.
Questi almeno i dati ufficiali (che secondo il governo ucraino andrebbero corretti al rialzo) di una guerra che non accenna a fermarsi. Infatti, se è vero che l’avanzata delle truppe russe su Kyiv ha subito una brusca battuta d’arresto nel sud del Paese, dalla Crimea al Donbass, si continua a combattere ferocemente.
Sempre secondo le Nazioni unite sono 5 milioni gli ucraini che hanno lasciato il Paese in fuga dalla guerra, ai quali vanno aggiunti circa 7 milioni di profughi interni e circa 2,9 milioni di persone bisognose di assistenza immediata.
Per questo gli aiuti umanitari provenienti dall’Europa, al pari di quelli militari, non stanno diminuendo e anzi continuano ad aumentare. A fine marzo la colonna mobile della protezione civile di Trento e Bolzano era arrivata in Moldavia per consegnare il materiale necessario per l’allestimento di un campo per l’accoglienza da 500 persone in fuga dalla guerra. Sempre da Trento erano partiti gli “autobus della speranza” per portare in Italia i profughi ucraini. A Levico Terme la Croce Rossa ha accolto 41 profughi con fragilità.
In questi giorni invece, un team di Trentino Emergenza è partito per portare supporto sanitario in Polonia. L’operazione rientra nell’ambito di un piano d’emergenza per offrire supporto ai profughi provenienti dal confine ucraino. La squadra formata da Rossella Tedeschi, Giorgio Folghereiter e Paolo Ghidotti si occuperà della valutazione dei pazienti che poi dovranno essere trasferiti in Italia.