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Tre (par)atleti da tenere sempre a mente
Alcuni sportivi che nonostante la loro disabilità sono andate avanti ed hanno conquistato dei risultati invidiabili nelle più disparate discipline sportive grazie ai Giochi Paralimpici

TRENTO. Tanti di noi, sia a livello amatoriale che agonistico, hanno praticato uno sport almeno una volta nella propria vita. Lo sport può essere un’attività estremamente utile e virtuosa per tutti.
Scopriamo dunque nel nostro articolo alcuni sportivi che nonostante la loro disabilità sono andate avanti ed hanno conquistato dei risultati invidiabili nelle più disparate discipline sportive grazie ai Giochi Paralimpici.
Paratleti che sono diventati tali in seguito ad un incidente o ad una malattia, ma che hanno sempre cercato di superare i “limiti” che una condizione come questa poteva imporre. Vediamo dunque assieme quali sono tre paratleti italiani da tenere sempre a mente ogni volta che si pensa a difficoltà troppo grandi per essere affrontate. Se invece sei interessato a campioni internazionali puoi leggere la top list dei 10 migliori atleti non udenti.
Alex Zanardi. Forse tra i più famosi paratleti in Italia, Alessandro Zanardi detto Alex è stato un famoso pilota di Formula Uno durante gli anni Novanta (militando nella Jordan, nella Minardi, nella Lotus e nella Williams), CART e Superturismo, ma tale carriera sembrava arrivata al capolinea il 15 settembre del 2001. Infatti, durante una gara, un incidente in pista gli causò l'amputazione di entrambe le gambe. Ma la sua volontà è stata più forte ed oggi è un campione di handbike oltre che un testimonial d'eccezione.
Bebe Vio, all'anagrafe Maria Beatrice Vio, è una delle paratlete più famose d'Italia grazie anche alla sua partecipazione alla telecronaca del Giro d'Italia, alla sua sponsorizzazione di aziende di energia, ai suoi due libri pubblicati nel 2015 e nel 2017 ed alla sua partecipazione al documentario Rising Phoenix - La storia delle paralimpiadi. Provetta schermitrice fin dai 5 anni, a 11 viene colpita da una meningite la cui infezione obbliga i medici ad amputare gli arti. Dopo un lungo periodo di recupero e la costante ispirazione di Valentina Vezzali, Bebe Vio ha attualmente un palmarès di ben 14 medaglie!
Il fiorentino Simone Ciulli ha sempre avuto un certo rapporto con l'acqua visto che ci veniva spesso immerso per correggere lo sviluppo della gamba destra. Nonostante sia nato con una paralisi cerebrale che ha comportato una paralisi parziale di una parte del corpo, Ciulli incomincia la sua carriera da paratleta nel 2012 e solo un anno dopo arriva la convocazione per la nazionale. Militando nella Florentia, nel Circolo Canottieri Aniene e nelle Fiamme Azzurre ha poi collezionato un numero impressionante di record e medaglie sia a livello italiano che europeo.
Siete ancora convinti che esista l'impossibile?