
Dopo 20 anni la villa romana di Orfeo riapre al pubblico [...]
.jpg?itok=BsA5n1CF)
La nazionale di sci norvegese in Trentino per preparare [...]

Il maltempo con strade invase da acqua e ghiaccio non ha [...]

Ritorna "Fiemme senz'auto": pedoni e ciclisti, skiroll e [...]

Maltempo, una raccolta materiali sull'Altopiano di [...]

Dopo le conferme di presidente e vice per un altro [...]

I vigili del fuoco: “In Trentino gli incendi sono [...]

Sanifonds, Cgil, Cisl e Uil contro Fenalt: "Si intestano [...]

Oltre 150 vigili del fuoco in gara con addosso [...]

Feste Vigiliane, tutto pronto: dalla Ganzega ai fuochi, [...]
Lavoro, giustizia sociale e famiglie, l'agenda della Cisl Fp nell'anno delle elezioni: ''Ma ci sono partite urgenti per garantire un futuro ai giovani''
Il segretario della Cisl Fp, Giuseppe Pallanch, a Il Dolomiti: "Il lavoro e la valorizzazione del pubblico impiego devono tornare assolutamente centrale per incentivare la giustizia sociale. Non possiamo più perdere tempo: c'è da costruire un nuovo welfare per rispondere ai bisogni dei cittadini"

TRENTO. E' l'anno elettorale, l'attuale Giunta Fugatti è agli ultimi mesi, poi il Consiglio provinciale verrà rinnovato e molto partite dovranno essere riprese in mano. I temi cruciali per i sindacati sono lavoro, giustizia sociale, famiglie e ambientale.
"Si deve ripartire dalle persone - commenta Giuseppe Pallanch, segretario della Funzione pubblica della Cisl - garantire un futuro ai giovani e salvaguardare un sistema di eccellenza: il lavoro e la valorizzazione del pubblico impiego devono tornare assolutamente centrale per incentivare la giustizia sociale. Non possiamo più perdere tempo: c'è da costruire un nuovo welfare per rispondere ai bisogni dei cittadini".
I sindacati puntano a chiudere la maggior parte delle questioni aperte entro il termine di ottobre per poi riprendere il discorso con la nuova maggioranza provinciale.
Quali sono le partite da chiudere con urgenza?
E' necessario da subito rafforzare gli stipendi: in Trentino abbiamo assistito alla forte crescita dell'inflazione, una dinamica che agisce sul potere di acquisto delle famiglie e bisogna bilanciare questa spirale negativa. A livello salariale stiamo scivolando sotto l’area territoriale del Nord Est: siamo in ritardo sulla capacità di riconoscere le competenze e la professionalità del personale. Avvertiamo l'urgenza di avviare un'attenta politica assunzione a tutto tondo in tutti i comparti del pubblico impiego. Oggi il territorio perde i giovani e non riesce a stabilizzare nemmeno i precari.
Quali sono gli obiettivi da raggiungere prima della scadenza elettorale?
Non possiamo più pensare che investire sul capitale umano incida sulla spesa corrente di un bilancio: si tratta di un investimento sui servizi. Serve una vera politica di concertazione e condivisione degli obiettivi: sono necessarie risorse per rinnovare il contratto 2022/24, non possiamo più permetterci di ripetere l'esperienza traumatica tra lungaggini, ritardi e contrapposizioni, spesso ideologiche della Provincia, per l'accordo 2019/2021.
Quali devono essere le priorità nei programmi delle forze politiche che ambiscono a guidare la Provincia di Trento?
Saremo attenti ai programmi ma ci aspettiamo da chi governa e da chi governerà un cambio di passo, soprattutto sui temi importanti quali sanità e assistenza, oltre alla capacità di valorizzare la pubblica amministrazione.
Un punto fermo deve essere il rispetto dei contratti: non rinnovare gli accordi è in generale un brutto segnale. A maggior ragione nel pubblico impiego perché significa mettere a rischio l'intero sistema con un effetto domino anche sul privato con effetti distorsivi sulle pensioni, che si calcolano sul contributivo.
Quanto vi aspettate dalla prossima legislatura?
Ci aspettiamo un cambio di agenda e di investimento sul capitale umano. Negli enti locali, per esempio, non si può piangere sulla carenza di personale ma poi non valorizzare i dipendenti. Il pubblico impiego si rende attrattivo solo se ci rende conto che stiamo perdendo la bussola sul mentoring: ci sono tante uscite dal mercato del lavoro e senza un adeguato accompagnamento e un piano assunzionale, il personale che rimane è oberato di competenze e non adeguatamente retribuiti a fronte delle responsabilità.
E' necessario prevedere strumenti concreti di sostegno alle famiglie. Un altro obiettivo è quello di togliere i blocchi dei numeri chiusi sugli infermieri: vogliamo un'assistenza e una sanità in grado di valorizzare tutte le figure professionali.