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Unioni civili, Trento tra le prime 5 città italiane davanti anche a Roma, Genova e Venezia
I dati pubblicati dal Sole24Ore (riferiti ai primi 8 mesi di attività della legge Cirinnà) mostrano che ogni 100 mila abitanti ci sono state 37 unioni civili a Milano (prima) 19 a Trento e 16 a Bolzano. Chiudono i capoluoghi del Sud. Il 76% delle unioni sono tra uomini

TRENTO. Unioni civili, Trento nella top five delle città italiane. I dati, analizzati dal Sole 24Ore, pubblicati oggi, e riferiti ai primi 8 mesi di esistenza della legge "Cirinnà" (approvata nel giugno del 2016, mentre i dati arrivano fino al 31 gennaio 2017) portano il capoluogo trentino ad essere nelle prime posizioni, subito dietro a Milano, Bologna, Torino e Firenze. Addirittura prima di Roma, in valore assoluto, se analizzato il dato di unioni per residenti.
Ogni 100 mila abitanti, infatti, a Milano ci sono state 37 unioni civili, a Bologna 26, a Torino 23 e a Firenze 22 mentre a Trento sono state 19 contro le 16 di Bolzano e Cagliari e le 15 di Roma. Chiudono i capoluoghi di Calabria (a Catanzaro 0 unioni civili), Molise (Campobasso sempre a 0) e Basilicata (Potenza a 0 anche se a fine aprile c'è stata la prima unione). A quota 3 unioni l'Aquila, 5 Bari, 7 Perugia, Palermo e Trieste, 9 Napoli, 12 Aosta, 13 Ancona, 14 Genova e Venezia.
E dallo studio sono soprattutto le coppie maschili a decidere di unirsi. A livello nazionale nelle 21 città capoluogo di regioni e delle nostre due province le unioni civili tra uomini sono state il 76% del totale (714 su 942 contro le 228 tra donne). In provincia di Trento erano stati 10 le unioni civili tra uomini mentre 2 quelle tra donne (a Bolzano 7 tra uomini e 1 tra donne). E al 31 gennaio a Trento alle 10 unioni si dovevano aggiungere 11 prenotazioni di nuove cerimonie e 1 richiesta di registrazione dell'estero. Per Bolzano 8 erano le unioni, 4 le prenotazioni e 5 le richieste di registrazione dall'estero.
Insomma il Nord Italia, in questo senso, si mostra decisamente più avanti rispetto al Centro-Sud e il Trentino e l'Alto Adige, in questo senso, stanno facendo la loro parte. Piccoli passi di felicità per tante persone che hanno voglia di camminare assieme uniti non solo per se stessi ma anche davanti allo Stato e alla comunità intera tramite un gesto d'amore e di responsabilità.